Il suo destro a giro, finito all’angolino sinistro difeso da Radu, raffigura la ciliegina sulla torta d’un match giocato bene e senza sbavature. Passaggi giusti, pochi errori, giocate semplici. Grigorios Kastanos dimostra – assieme ad altri compagni della Primavera – che un eventuale impiego in prima squadra non risulta affatto così lontano. Tanta qualità sul terreno di gioco di San Siro, stasera, davanti ad un Inter molto lesta nello sfruttare i centrimetri di Manaj, oltre che la sua tecnica invidiabile. Eppure il cipriota, unitamente a Cassata, nel centrocampo primeggiava, tanto da dare l’impressione che i padroni di casa fossero paradossalmente gli atleti allenati da mister Grosso.
Numerosi i palloni giostrati in linea mediana, spesso per favorire gli inserimenti dei “soliti” Cassata e Lirola, dall’autore del gol bianconero. Un ruolo delicato il suo. Mantenere collegati i reparti di difesa e attacco, predilengendo però l’avanzamento in fase offensiva e fornire suggerimenti al duo Vadalà-Favilli (con il centravanti argentino apparso piuttosto affaticato e meno creativo rispetto alla gara d’andata). Del resto, la manovra della Juventus – sebbene nella seconda frazione sia un tantino calata – insisteva mediante fraseggi lungo vie centrali proprio per sfruttare la tecnica individuale dei vari Kastanos, Cassata e Macek.
Come anticipato in apertura d’articolo, da brividi la segnatura iniziale. Stop e tiro nel giro di pochi istanti, nonostante i difensori nerazzurri stessero a pochi passi da lui. Anche col corpo leggermente indietro, Kastanos è riuscito a curvare la traiettoria della palla, dimostrando grandissime capacità balistiche. Probabilmente, se fosse stato più coraggioso – magari provando in più di qualche circostanza la conclusione in porta – avrebbe raccolto risultati maggiori in relazione a quanto seminato durante il match. Ma, ne siamo certi, sono dettagli che pian piano maturerà. E lì sì, allora, che ci sarà da divertirsi.
Paolo Panico