Il Milan è il peggior avversario per la finale di Coppa Italia

Il Milan è l’avversario più ostico che la Juve avrebbe potuto incontrare in finale di Coppa Italia. Per una finale in genere, anzi. E non si tratta solo di storia, che pure gioca il suo ruolo, ma questo Milan è una squadra con lacune che, in alcuni frangenti, possono diventare punti di forza: perde punti con le piccole, ma difficilmente sbaglia contro le grandi. Come detto da Mihajlovic, ai rossoneri spesso mancano cattiveria e concentrazione: si spiega così la poca continuità nei risultati.

Il Milan è stato capace di fermare il Napoli in casa, battere l’Inter per tre a zero e ha dato filo da torcere alla Juventus. Eppure, allo stesso tempo, ha perso – subendo una rimonta – contro l’Atalanta, s’è fatto fermare dall’Udinese in casa e, sempre a San Siro, è stato sconfitto dal Bologna. Il trend è chiaro: in grande spolvero con le grandi, anche se con risultati alterni, piccolo con le piccole. Ed è per questo che, a poche giornate dal termine, si trova a dover lottare per il sesto posto, incalzato dal Sassuolo.

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Il ritiro potrebbe essere servito a qualcosa, ma c’è da aspettare le prossime partite per capirlo: se fosse stato solo un fuoco di paglia, il Milan dovrebbe pensare seriamente al futuro. Con un progetto finalmente chiaro, delineando ruoli e facendo pulizia dove necessario. E se Mihajlovic si dice pronto a farsi da parte, in caso di fallimento, dovrebbero fare lo stesso tutti gli altri in società.

Ecco, però, cosa s’intende per fallimento? Molto probabilmente, infatti, i tifosi milanisti sarebbero soddisfatti in caso di vittoria della Coppa Italia. Ma un trionfo, in questo momento storico, potrebbe essere dannoso: da una parte, darebbe finalmente una gioia a un ambiente depresso; dall’altra, però, potrebbe illudere. Come detto in precedenza, il Milan è una squadra da grandi notti, come può essere appunto una finale, ed è lecito aspettarsi un’ottima prestazione in quel di Roma: c’è una stagione da salvare e un trofeo da alzare, quale migliore occasione per dar sfogo all’ego dei rossoneri. Il vero passo in avanti, quello decisivo per tornare ai livelli abituali, è da fare nelle partite “normali”.

In questa situazione, però, la Juve deve fare attenzione: potrebbe essere facile sottovalutare l’impegno, ma è un errore da non fare. Servirà avere fame, dato che i bianconeri, a San Siro, hanno avuto la dimostrazione di quanto sia complicato affrontare un Diavolo cattivo e concentrato, come sarà presumibilmente a Roma. I colpi di un campione, Pogba, e le motivazioni alle stelle per conquistare il quinto Scudetto consecutivo hanno messo a riparo da sgradite sorprese: sarà lo stesso all’Olimpico, tra un mese?

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