Qualche anno fa, nel pieno di una delle più gravi crisi istituzionali del nostro Paese, un grido fortissimo del Presidente della Repubblica di allora, Scalfaro, scosse le coscienze di tutti. Il grido era: non ci sto! Oggi, per cose infinitamente più piccole e futili, quel grido mi è venuto in mente per commentare quello che sta accadendo da qualche settimana a questa parte. E visto che siamo nell’era dei social, lo trasformo in un hashtag, così ve lo ricordate e lo diffondete.
E dunque: #noncisto!
#noncisto! al tentativo di sminuire una cavalcata pazzesca della Juve, una rimonta basata sulla forza dei nervi di un gruppo fantastico, facendola sembrare una sorta di camminata di salute, facilitata chissà da chi.
#noncisto! ad accettare che si svilisca una stagione iniziata nel peggiore dei modi e proseguita a suon di record destinati a durare decenni.
#noncisto! a far passare impunemente il concetto che ci siano poteri forti, complotti, sistemi o stupidaggini del genere che decidono le sorti di un campionato.
#noncisto! a che una sceneggiata volgare e isterica di uno che per il suo essere campione ammirato dovrebbe dare l’esempio passi come una reazione, addirittura giustificabile e comprensibile, ad una serie di ingiustizie che, anche se esistenti, non dovrebbero mai portare a quegli eccessi. E, detto per inciso, un campione che sclera deve essere trattato come l’ultimo dei ragazzi di un girone di Eccellenza. Si chiamano regole, se non vi piacciono, il problema è vostro.
#noncisto! a che la giustificazione della follia avvenga da parte di giornalisti che per deontologia dovrebbero sempre attenersi ai fatti e raccontare la verità, e soprattutto da parte di politici o uomini di cultura che dovrebbero porsi quali riferimenti nei loro campi d’azione.
#noncisto! ad accettare che ogni volta che non riuscite a batterci (e succede spesso) è sempre colpa di qualcun altro, la CIA, le cavallette, i marziani…
#noncisto! al tentativo di tirare in mezzo alle vostre paranoie un episodio di altre squadre e altri calciatori in cui non c’è NULLA di torbido, nulla di scandaloso. NULLA!
Io esigo rispetto per il mio tifo, per la mia squadra, così come io ho rispetto per voi. Lo esigo. E non voglio applausi e complimenti per la mia squadra e per quello che di incredibile sta facendo, se non riuscite a farli. Mi basta il silenzio, che so essere un silenzio ammirato e, perché no, anche invidioso. Se avete prove di inganni a vostro danno, di trucchi, di manomissioni, tiratele fuori, una buona volta, altrimenti tacete! Abbiamo pagato oltre ogni misura colpe non nostre, abbiamo attraversato momenti di inferno con una dignità e una decenza che sarebbero state sconosciute a qualunque altra piazza del nostro campionato, a qualunque altra tifoseria che avrebbe messo a ferro e fuoco (magari facendo bene, chissà) le istituzioni, se è vero che qualcuno si è scandalizzato perché qualche giornale è venuto a sapere, qualche ora prima, le decisioni del giudice sportivo. Ma che, davvero non vi vergognate?
#noncisto! a fare da capro espiatorio della vostra incapacità tecnica, dei vostri errori sul mercato, della vostra fragilità caratteriale e ambientale che non regge le pressioni. Se non ci sapete stare lì in alto, fatevi da parte! E smettetela, una volta e per sempre, con le pagliacciate delle manette, dei bavagli, delle maschere allo stadio di uno che è andato fuori di testa. Abbiate il coraggio di fermarvi, di guardarvi in faccia e farvi un esame di coscienza. Siete voi che state rovinando il calcio con questo vostro atteggiamento, con queste isterie collettive.
E io #noncisto! a farmi distruggere un giocattolo a cui tengo tanto da parte di chi non sa nemmeno usarlo!
Francesco Alessandrella (Twitter @Alessandrella)
This post was last modified on 7 Aprile 2016 - 14:18