La giornata numero 31 del campionato di Serie A, si è rivelata ricca di gol e di episodi dubbi prontamente evidenziati dal “Moviolone” di SpazioJ. Tra le diverse gare, saltano all’occhio i fatti di Inter-Torino ed Udinese-Napoli.
DUBBI A SAN SIRO – Il sig. Guida ha concesso in Inter-Torino due calci di rigore trasformati in ordine da Icardi (1-0 parziale) e Belotti (1-2 finale). Il penalty nerazzurro sembrava ineccepibile dal momento in cui la scivolata a braccia larghe di Moretti – in area – avesse impedito al tiro di Brozovic di raggiungere la porta di Padelli. Le normative Fifa e Uefa valutano l’intervento del difensore in questione come “rischio assunto” quindi togliendo ogni dubbio di “volontarietà o involontarietà”. Raggiunti dal pari di Molinaro, i padroni di caso lamentano il rigore concesso agli ospiti sull’incrocio delle gambe di Nagatomo con Belotti a pochi passi da Handanovic. L’attaccante accentua la caduta ma il contatto – seppur lieve – sembra sbilanciare la corsa dell’ex Palermo che difatti non può colpire a rete. VOTO GUIDA 6.5
FINE DI UN SOGNO – Nel “lunch match” delle 12.30 si sono verificati episodi per entrambe le squadre: il rigore su Badu è netto, poichè viene abbattuto da Koulibaly nella prima parte di gara. Poco dopo pareggia il solito Higuain ma la partita è arrembante: dopo solo un minuto di nuovo penalty per i padroni di casa che falliscono con Bruno Fernandes.
Nella seconda frazione (ris. 2-1), Irrati di Pistoia decide di graziare Koulibaly quando trattiene Zapata involato verso la porta di Gabriel: era rosso diretto nonostante il difensore belga fosse già ammonito ma per il direttore di gara bisogna proseguire. L’apice si raggiunge sull’espulsione di Higuain che reagisce a un calcetto di Felipe con una ginocchiata e uno sgambetto così il sig. Irrati lo espelle per doppia ammonizione e l’argentino si scatena e prima lo affronta con le mani al petto, poi sbraccia chiunque lo volesse calmare. VOTO IRRATI 6
I tifosi del Napoli avrebbero preferito svegliarsi sudati, come se quello di Udine fosse soltanto un incubo. Invece no, tutto vero: la Juve corre, forse troppo ed ora ha un vantaggio di 6 lunghezze. Finale da film per una squadra e una città delusa che intravede nella gara di Udine, la fine del sogno chiamato “Scudetto”.
Simone Di Sano