La Juventus vince 1-0 sull’Empoli grazie ad una rete allo scadere del primo tempo firmata da Mario Mandzukic, consolidando il primato in classifica ai danni del Napoli. L’incornata del croato basta a tenere a bada un buon Empoli, coraggioso e pungente per tutti i novanta minuti; il possesso palla di qualità studiato da Giampaolo ha impegnato la Juventus soprattutto nella ripresa, quando l’undici bianconero si è abbassato nella propria metà campo, puntando sulle ripartenze e sulla difesa del vantaggio.
Con la partita indirizzata su questi binari serviva qualcuno che sfruttasse al meglio la verticalità in attacco, che attaccasse costantemente lo spazio tra la difesa empolese e Skorupski, protagonista in alcuni casi di uscite addirittura fuori dall’area di rigore. Chi meglio di Zaza?
Allegri concede al centravanti lucano quasi mezz’ora di gioco al fianco del suo amico Morata, altro velocista. Simone entra in campo con la cattiveria giusta, ma più che proporsi come terminale offensivo si impegna nella fase di recupero palla, attaccando il portatore come un Piranha quando arriva un’anatra in acqua. Subito si cerca un’ammonizione per eccesso di foga, sacrosanta, poi si riallinea al regolamento e scippa un paio di palloni sui 30 metri, costringendo in un’occasione Tonelli al giallo.
La pressione vincente sull’avversario gli toglie però energie importanti quando si tratta poi di proporsi alla giocata del compagno in ripartenza, azione che da lui si pretende. Spesso Simone cammina, recuperando fiato, quando Pogba o Cuadrado fanno ripartire l’azione, mancando appunto in zona gol. Di lui si ricordano una sforbiciata ben eseguita sulla respinta di Skorupski al tentativo ravvicinato di Asamoah, in chiusura poi un sinistro centrale dal dischetto, su appoggio di Morata.
Troppo poco in zona gol, pochi strappi in verticale, pochi pericoli creati. Da lodare l’applicazione, ma forse sarebbe stato più utile in zona realizzativa, più che in rottura.
Roberto Moretti