Il complottismo è il secondo sport nazionale, in Italia, dopo il calcio. Il campionato di quest’anno, conteso da Juve e Napoli, lo sta dimostrando: sembrava andasse tutto bene, finché i bianconeri si trovavano bloccati al dodicesimo posto, ma poi qualcosa è cambiato. È che la Signora è tornata in vetta, grazie a un filotto incredibile di vittorie, e tutto è tornato alla normalità: incluse le polemiche, costruite spesso ad arte per riempire pagine di quotidiani e salotti televisivi.
Torniamo a un mesetto fa, per esempio: si gioca Juve-Sassuolo – d’anticipio, per la gioia di Sarri – e i bianconeri s’impongono per uno a zero, contro una compagine ben messa in campo e ostica da affrontare. E che deve pure fare i conti con un’assenza importante: Domenico Berardi, rimasto a casa per un attacco influenzale. Di Francesco aveva provato a portarlo a Torino, inserendolo nella lista dei convocati, ma lo staff medico non dà il suo assenso e, allora, il talentuoso attaccante calabrese è costretto a rimanere fuori.
Ecco, detta così non sembra niente d’eclatante. Ma Berardi è nell’orbita bianconera, tanto che l’anno prossimo sembra si trasferirà alla corte di Allegri. E, allora, quale occasione migliore per dar fondo a tutta la propria verve da detective? Mimmo, per il ‘Mattino’, è “stranamente assente”. Quasi a lasciare intendere che il tecnico neroverde abbia lasciato fuori di proposito il suo miglior giocatore, solamente per favorire i bianconeri. Poco importa che il campo smentisca quest’ipotesi.
Domani, alle dodici e trenta, si giocherà Udinese-Napoli. Una sfida insidiosa, secondo quanto detto da Sarri, contro una squadra fresca di un cambio d’allenatore e con voglia di riscatto. I friulani, però, dovranno far a meno del proprio capitano, Antonio Di Natale, non convocato: “Sta bene, ma ho bisogno di giocatori che si allenino sempre e con intensità”, ha commentato il tecnico De Canio.
Ma qualcuno, giustamente, non si sorprenderà di quest’assenza: Di Natale, negli ultimi anni, è stato spesso fuori contro i partenopei. Dal 2010, per l’esattezza, ha saltato tutte le trasferte in Campania, fatta eccezione per quella della stagione 2012/13, spesso senza alcuna motivazione apparente.
Ora, che questa non sia la migliore stagione del bomber bianconero è un dato di fatto: ventidue presenze, partendo in dodici occasioni dal primo minuto, con un solo gol è un bottino magro per chi è abituato bene come lui. È che, però, il complottismo vede troppo spesso in una sola direzione. E, allora, che Di Natale salti quasi sistematicamente le sfide al Napoli, anche con episodi dubbi a fare da corredo (vedi ammonizione in diffida di un anno fa), è normalità, ma per un Berardi influenzato è pronta la bufera mediatica.
This post was last modified on 2 Aprile 2016 - 16:15