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Asamoah e Pereyra, due risorse importanti per il rush finale

8 partite al termine della stagione, 24 punti in palio. La Juventus si appresta ad affrontare otto finali, con l’obiettivo di vincere il quinto scudetto di fila, un traguardo che sarebbe storico. Per farlo Max Allegri ha bisogno di tutti i calciatori in rosa. Contro l’Empoli, infatti, potrebbero tornare tutti a disposizione, eccezion fatta per il lungodegente Caceres. Tra questi, due giocatori che potrebbero essere decisivi nel finale di stagione, Kwadwo Asamoah e Roberto Pereyra, protagonisti in negativo quest’anno per via dei troppi problemi di salute.

KWADWO: QUANTITÀ E QUALITÀ – Non ha giocato molto quest’anno, ma quando l’ha fatto, il suo contributo si è visto. Asamoah, nell’ibrido di Allegri, è il perfetto interno sinistro di centrocampo. Qualità, quantità, grande corsa e possibilità di scambiarsi con l’esterno mancino di turno, che sia Alex Sandro o Evra. Nello scacchiere di Allegri, i cui cambi sono fondamentali, nel rush finale Asabob può essere determinante. Da lui ci si aspetta un grande apporto, in attesa di quando, l’anno prossimo, si riprenderà del tutto da questi problemi che lo attanagliano.

pereyra

LA QUALITÀ DI ROBERTO – Il 4-3-1-2 quest’anno si è visto pochissimo per l’assenza di un vero trequartista in rosa. L’unico capace di farlo è, per l’appunto, Roberto Pereyra, ma quest’anno, il Tucumano è stato falcidiato dai problemi fisici. In questi ultimi match, la possibilità di cambiare modulo a partita in corso e di inserire un uomo che dia qualità, dribbling e freschezza sarà determinante. L’anno scorso, Pereyra è stato uno degli uomini che Allegri ha saputo gestire meglio, così che l’argentino è stato devastante sia quando ha giocato dall’inizio sia quando è entrato in corsa (soprattutto in Champions League). Quest’anno si spera che tutto ciò si possa ripetere.
Due uomini importanti e determinanti, come il resto della rosa bianconera. Tutti dovranno dare il loro meglio, perché l’obiettivo è sempre lo stesso: la vittoria. Si sa, vincere non è importante…

Luigi Fontana (@luigifontana24)

This post was last modified on 28 Marzo 2016 - 23:05

Luigi Fontana

Sono nato nel 1997 e sono laureato in Ingegneria Informatica. Il calcio è la mia più grande passione e scrivere è lo strumento che utilizzo per manifestare le mie idee e le mie emozioni. "Alcuni credono che il calcio sia una questione di vita o di morte. Sono molto deluso da questo atteggiamento. Vi posso assicurare che è molto, molto più importante di quello".

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