Allegri, quando le idee sono (quasi) più forti della sfortuna

La Juventus ha vissuto la scorsa notte novanta minuti di sogni, fino a risvegliarsi bruscamente al minuto 91′ con la rete che ha distrutto le speranze di qualificazione. Profonda delusione: questo è stato il sentimento predominante al termine della partita. I bianconeri hanno sfiorato l’impresa e se c’è una persona al quale attribuire questa grande performance, quella è sicuramente Massimiliano Allegri. Tra i più grandi meriti dell’allenatore toscano c’è sicuramente quello di aver prima dato e poi consolidato una dimensione europea alla Juventus.

Allegri Panchina D'oroLAMPO DI GENIO – Nonostante le defezioni, dell’ultimo minuto e non, Allegri ha ideato un vero e proprio capolavoro tattico. Il livornese ha giocato da stratega e motivatore, concentrandosi più sulle soluzioni piuttosto che piangersi addosso per le assenze. Allegri si è inventato un 4-5-1 mai visto prima, con Alex Sandro alto a sinistra e Morata unica punta; uno schieramento che ha inizialmente mandato in tilt il Bayern Monaco e che può rivelarsi una nuova arma per questo finale di stagione. La squadra di Allegri ha dimostrato che i timori reverenziali dell’era Conte sono ormai acqua passata; la Juve può essere considerata tra le migliori quattro squadre d’Europa e ha mostrato che la finale di Berlino dello scorso anno è stata solo un punto di partenza, non una casualità.

CONSAPEVOLEZZA – I bianconeri hanno dimostrato di potersela giocare con chiunque, resta però il rammarico di non aver potuto affrontare la corazzata tedesca con tutti gli uomini a disposizione: forse con qualche soluzione in più in panchina, sarebbe andata a finire diversamente. Ora la Juve deve fare di tutto per tenersi stretta Allegri rinnovandogli al più presto il contratto in scadenza a giugno 2017, in modo da evitare che le strappino, a colpi di milioni, uno dei più grandi allenatori in circolazione.

Simone Dinoi

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