Partita dopo partita, record dopo record, la Juventus si avvicina ulteriormente allo stile vincente che contraddistingue le big europee. Lo dimostra il fatto che, nonostante un match non brillantissimo col Sassuolo, i bianconeri siano comunque riusciti a prevalere nel gioco. Coi neroverdi sarebbe stato impossibile riproporre quella tipica fluidità tipica vistasi a Bergamo nello scorso turno. Merito della perfetta macchina organizzativa edificata da mister Eusebio di Francesco. Magnanelli, lì in mezzo, dettava i tempi giusti per gli inserimenti dei terzini e degli attaccanti, affrontando a muso duro – sulla stessa fascia o cerchio di centrocampo – i campioni d’Italia. La chiave della vittoria, dunque, risiede nei “duetti” della premiata ditta Dybala-Cuadrado.
L’argentino, giocando tra le linee, fungeva sia da trequartista “immaginario” che da centravanti. Una “terra di mezzo” che, disorientando gli avversarvi, permetteva al colombiano di liberarsi dal raddoppio. Basta guardare la rete dell’1-0 per comprenderlo: quattro uomini si aspettavano il cross, invece l’ex Fiorentina ha preferito “l’eletto”; che, sfoderando l’ennesimo colpo da biliardo, s’è guadagnata la pagnotta anche stasera. Oddio, più che pagnotta, sarebbe meglio definirla un’intera “salumeria”. Da esaltare, inoltre, il lavoro “dietro le quinte” di Mario Mandzukic. Tanta corsa, tanti palloni recuperati, tanta grinta.
Per il resto, difesa impeccabile e linea mediana perfettamente amministrata dal “principino” Marchisio, ormai molto più che un vice-Pirlo. E ciò grazie anche al sostegno di Khedira, abile negli inserimenti ma soprattutto dal senso della posizione impeccabile. Tutto molto bello? Non proprio. “Ancora non abbiamo fatto nulla“, ricorda spesso mister Allegri. Mercoledì la “Vecchia Signora” ha un appuntamento in terra tedesca molto importante.
Paolo Panico