Se Mario Götze diventa un caso? Non è detto che ci sia la Juve, o almeno non è detto che sia in pole. È detto però che ci sia l’interesse: forte, fortissimo. E che le parti, vuoi o non vuoi, finiranno per parlarsi, sebbene con poche certezze. Anche perché, se Mario Götze diventa un caso, allora lo diverrebbe su scala internazionale. Dal romantico ritorno al BvB fino in Cina, passando per il Liverpool di Klopp e per quel Psg in vena di riattivare talenti (vedi Di Maria): quanti orizzonti nel futuro del tedesco.
PROGETTO – Ecco: l’idea dei bianconeri segue un po’ la falsa – e più economica – riga dei parigini. Risollevare il diciannove bavarese potrebbe diventare quasi una sfida, come fu con Tevez e Pirlo, come dimostra ancora oggi Andrea Barzagli. Talento da vendere, tutto sommato, ne hanno quasi tutti: è la testa a fare la differenza. È la mentalità. In quel di Torino, hanno meravigliosamente voce in capitolo: e urlano, e sbraitano, e vincono. Recuperare Götze, farlo da questo punto di vista, sarebbe lo stacco perfetto per ambo i contendenti. E allora, il da farsi non è mai stato più semplice: si parli di progetto, dello stesso che ha convinto il suo connazionale Khedira. Ci sarà anche una sola possibilità su mille: ma va sfruttata.
POSSIBILITA’ – E le altre novecentonovantanove? Dipendono essenzialmente da cosa sta cercando il talento di Memmingen. Soldi, fama, gloria: di alternative ce ne sono, come sempre. Ma ammettiamo con falsa certezza che un classe ’91 voglia continuare su determinati livelli: il cruccio di quest’anno, tuttavia, è stato individuato con facilità estrema. Ed eccola, la discontinuità. Che gli mette a rischio gli Europei (più o meno), che lo consegna fuori dai radar dei talenti del grande calcio, che lo condanna alla pena più atroce per chi ha addirittura deciso un Mondiale: guardare gli altri, fermo, inerte. Senza reale possibilità d’incidere in una ‘misera’ partita di campionato. Dove andare per non imbattersi nuovamente in questo mostro? Tra Psg, Liverpool e Juventus (per ora, le più vicine), considerato anche il fattore “Champions”, pare una scelta tanto ragionata quanto giusta.
ACCORDO – Resta una possibilità, una su mille. Almeno finché il trequartista non scioglierà le sue infinite riserve. Dovesse ri-concretizzarsi l’ipotesi Juve, a quel punto Marotta avrebbe già pronto il piano: riconfermare innanzitutto l’accordo stipulato in estate (6 milioni più bonus, il tutto in un quadriennale), quindi arpionare le intenzioni del Bayern e far valere, in un modo o nell’altro, anni di amicizia e trattative. Mission impossible? Macché. Tutto dipenderà da Mario. Che vuol tornare grande, sì: ma dovrà scegliere il ‘come’.
CriCo