Alla vigilia della sfida contro il Sassuolo, Alvaro Morata sembra scivolato sempre più indietro nelle gerarchie dell’attacco della Juventus: complici l’esplosione di Dybala e il grande lavoro che rende Mandzukic imprescindibile, ma anche l’involuzione tecnica che ha avuto il centravanti spagnolo. La Juve e, soprattutto, Max Allegri non son molto contenti del rendimento di Morata: non tanto per il numero di gol, ma più che altro per tutto ciò che dovrebbe fare un giocatore del suo livello e con le sue potenzialità.
CAMBIO DI ROTTA – Eppure lo scorso anno aveva trascinato la Vecchia Signora fino alla finale di Champions League con i suoi gol, con la media di una segnatura ogni 149 minuti. A questo punto della stagione invece rischia di essere la delusione più grande dato che i minuti in campo sono aumentati rispetto all’anno scorso (1.954 contro 1.407) ma le reti son diminuite (solo 8 contro le 10 della passata stagione). Ora serve un cambio di marcia a Morata. Soprattutto a livello di intensità, è questo che gli viene rimproverato più di tutto. Allegri lo vorrebbe deciso e decisivo, come lui sa e può essere. Tutti gli hanno sempre dato fiducia, dai dirigenti all’allenatore, e senza alcun dubbio gliene daranno ancora.
RINASCITA – Morata ha raccontato di aver passato un periodo difficile, quello in cui è stato 115 giorni senza trovare la via della rete. Quel lasso di tempo ora però è superato e lo spagnolo ha ringraziato tutti quelli che l’hanno supportato in quei momenti: dalla famiglia alla squadra fino ai tifosi che hanno sempre creduto in lui anche davanti agli errori più pesanti (match di Siviglia). Ora tutti aspettano il suo zampino, magari mercoledì sera, all’Allianz Arena, in una delle sue notti preferite.
Simone Dinoi