Definire l’utilità di Paul Pogba nel centrocampo bianconero è qualcosa di veramente molto complicato. Non perché non sia utile, ma, al contrario, perché il francese è l’autentico faro del centrocampo, l’uomo in più, che detta il ritmo alla squadra. Nonostante questo, però, i suoi eccessi e la sua testardaggine lo fanno finire costantemente nel calderone delle critiche dei tifosi bianconeri, perché non si impegnerebbe a dovere. Paul è davvero un peso per la squadra?
LAVORO DIFENSIVO – Bisogna, innanzitutto, analizzare il lavoro di Pogba per la squadra. La differenza tra qualsiasi altro calciatore dotato di classe immensa, come il calciatore transalpino, e lo stesso Paul, è la propensione a difendere che il francese possiede. Pogba aiuta costantemente la squadra, è uno dei calciatori che si sacrifica di più per i compagni e, cosa non fondamentale, in fase difensiva non sbaglia mai. Quando c’è da controllare un pallone difficile, spalle alla porta, nella propria trequarti, Paul si gira e si disimpegna; quando c’è un contropiede avversario, rincorre il portatore di palla e chiude le linee di passaggio. Errori in questi frangenti non ce ne sono. E infatti, i numeri parlano chiaro. Dopo la BBC (che, però, gioca in difesa) e Marchisio, il mediano davanti a loro, Pogba è il calciatore che ha intercettato più palloni in stagione, 34; con 71 tackles tentati, è di gran lunga il giocare della rosa migliore in questo dato. È il primo, inoltre, anche per attacchi bloccati: ben 28. Pogba gioca sempre, e contro l’Inter si è capito il perché; mancava una presenza, qualcuno che fosse sempre asfissiante sul portatore di palla e che chiudesse le linee di passaggio. Quando è entrato, la prova della squadra è cambiata.
LAVORO OFFENSIVO – Qualcuno, dunque, potrebbe obiettare che, con tutto il lavoro che Max Allegri gli chiede in fase di non possesso e con tutto l’aiuto che dà al reparto arretrato bianconero, Paul manchi di incisività in avanti. In realtà, non è così. Un calciatore come Pogba serve a qualsiasi squadra del mondo, proprio per la sua continua ricerca della giocata difficile. Il dribbling, il passaggio in profondità sono delle caratteristiche che non tutti hanno, e che, quando Paul tenta, lo fa per creare un’occasione potenzialmente pericolosa. E, infatti, anche in questo caso i dati confermano questa tesi: oltre ai 5 gol e 5 assist (secondo, dopo Dybala, in questa speciale classifica), Pogba è il secondo della squadra per key passes, dietro soltanto a Dybala, faro dell’attacco bianconero. Il dato che, però, stupisce, è quello legato ai dribbling: su 120 provati (naturalmente, il migliore della squadra), ben 77 sono andati in porto, praticamente i due terzi. Quando ne sbaglia uno, dunque, cari tifosi bianconeri, tenete a mente questa statistica. Paul risulta, dunque, uno degli elementi indispensabili per Allegri, sia nella fase difensiva che in quella offensiva. Un centrocampista box to box, per dirla alla inglese.
RISVOLTO NEGATIVO – Se Paul fosse soltanto questo, però, non ci sarebbero le critiche e i malumori di una parte della tifoseria bianconera, che trova stucchevole, in determinate occasioni, il francese. Pogba deve migliorare soprattutto mentalmente. Talvolta eccede nei dribbling, soprattutto in zone di campo dove ci dovrebbe essere concretezza. Eccolo, dunque, lì, al limite dell’area, dove, invece di scagliare uno dei suoi tiri, prova il terzo dribbling consecutivo o una della sue finezze. O ancora, in contropiede, invece di sfruttare la sua velocità e tecnica, si ferma per tentare di superare l’avversario. Il dato più lampante, in questo caso, è naturalmente quello relativo alle palle perse: 67, il peggiore nella Juve. Il francese ha bisogno, dunque, di migliorare soprattutto in questi frangenti, ma il lavoro che compie alla Juventus è comunque straordinario. Criticarlo, nonostante faccia un tipo di lavoro come pochissimi nel mondo, sarebbe ingiusto, anche perché, non bisogna mai dimenticarlo, il ragazzo è un 22enne, che può e deve ancora crescere. I risultati bianconeri passano da lui, luce e faro del centrocampo della Juventus. Con un paio di accorgimenti mentali, Paul può continuare a far sognare i tifosi bianconeri in questa fase, delicatissima e decisiva, della stagione.
Luigi Fontana (@luigifontana24)