Isla si è preso il Marsiglia, ma per il riscatto…

Sta facendo bene in Francia, Mauricio Isla. È arrivato all’ultimo giorno di mercato all’Olympique Marsiglia, dopo aver conquistato la Copa América da protagonista col suo Cile, ma si è saputo subito conquistare un posto da titolare e le grazie dell’ambiente. Tanto che l’edizione odierna dell’Équipe gli ha dedicato uno speciale, andando a scavare nel passato del cileno.

Un passato difficile, a tratti: la nascita prematura, con tutti i problemi del caso, e i chilometri fatti per andare agli allenamenti dell’Universidad Cattolica. Tanti, davvero tanti: usciva da scuola alle due del pomeriggio, si sorbiva tre ore di viaggio e tornava a casa verso le undici di sera, dove l’aspettavano le donne della sua vita, ossia sua madre, sua nonna e sua zia. Che l’hanno cresciuto, fino a quando non s’è trasferito a Santiago. Sacrifici ripagati, si direbbe.

Come quando, nel 2007, prese parte al campionato del Mondo under-20: la nazionale cilena, che vantava in squadra i giovani Sanchez, Vidal e Medel, viene eliminata in semifinale, ma s’impone come sorpresa della manifestazione. E proprio in Canada, dove si tenne quell’edizione, viene visto dagli osservatori dell’Udinese: lo portano in Italia, viene aggregato alla Primavera. Ma Bielsa, allenatore della nazionale maggiore, lo porta subito con sé e gli dà un ruolo, quello di laterale destro, che lo accompagnerà al successo.

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Isla diventa uno dei migliori esterni del campionato italiano e convince la Juve a investire su di lui, nonostante il grave infortunio che aveva condizionato i suoi ultimi mesi in Friuli. Lo vuole Conte, ma il feeling con il bianconero piemontese non sboccia e, quindi, via di prestiti: Qpr prima, OM poi. Se in Inghilterra i risultati non sono eccezionali, in Francia la musica è diversa: viene lodato per la sua intelligenza tattica e la sua polivalenza: il tecnico Michel lo impiega anche da regista e si affida a lui quando vuole cambiare qualcosa in corso d’opera.

I francesi sperano di riscattarlo, ma ci sono diversi ostacoli: il primo è l’ingaggio che percepisce dalla Juve, che sfiora il milione e mezzo di euro, troppi per le casse dei marsigliesi. E, allora, la trattativa si preannuncia ostica: servirà lavorare per limare le richieste bianconere e avvicinare quelle del cileno, che potrebbe anche rinunciare a qualcosa pur di rimanere in un ambiente che l’ha accolto tanto bene.

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