Dopo i lunghissimi regni di Havelange (1974-1998) e Blatter (1998-2015), Gianni Infantino, l’italo-svizzero partito da outsider e inseritosi “last minute” nella corsa alle elezioni, è il nuovo presidente della Fifa. Una svolta storica si preannuncia per il calcio mondiale, all’insegna del motto del suo nuovo leader: “Bisogna riportare la Fifa al calcio e il calcio alla Fifa”. Ma non sarà facile per Infantino far risorgere l’organizzazione che gestisce il calcio mondiale dal baratro economico e di immagine nella quale è caduta negli ultimi anni.
L’ELEZIONE – Ben 115 voti nella seconda votazioni (ne sarebbero bastati 104) hanno sancito la sua elezione: hanno sostenuto Infantino tutta l’Europa, il Sudamerica, quasi tutto il Nordamerica e alcune nazioni di Asia e Africa. Lo sceicco bahrenita Salman si è fermato a quota 88 voti. Presidenti per non più di 12 anni, meno commissioni, più potere a giocatori, club e leghe: le 207 nazioni della Fifa si uniscono nel desiderio di rinnovamento, significativa l’approvazione a larghissima maggioranza delle riforme anti-corruzione.
AIUTI PER TUTTI E TECNOLOGIA – Infantino resterà in carica fino al 2019, ma che calcio troveremo al termine del suo mandato? L’italo-svizzero sogna una Lega dei Caraibi, le scuole in Africa e tanti bambini che giocano al calcio in Oceania, progetti e sogni che è determinato a concretizzare. Ben 1.2 miliardi del bilancio Fifa (da 5 miliardi di euro totali) potrebbero essere destinati ad aiuti economi, poi nei piani di Infantino c’è la volontà di riaprire i dialoghi con sponsor e tv per far tornare a crescere i ricavi.
UN NUOVO MONDIALE – Tra le novità più significative del programma del nuovo presidente Fifa, è doveroso ricordare l’intenzione di portare il Mondiale a 40 squadre e l’apertura alla tecnologia: in programma, già settimana prossima, un incontro con l’International Board che dovrebbe approvare l’uso della moviola in campo.
Cambiamenti necessari, riforme non facili, ma Infantino ha dietro di sé il supporto e le speranze di un mondo del calcio desideroso di migliorare.