Attualmente è il giocatore più determinante del Bologna di Donadoni, tecnica, intelligenza tattica e sacrificio, ma Emanuele Giaccherini è ancora presente nel cuore dei tifosi bianconeri. Il goal Scudetto al Catania verrà difficilmente dimenticato dal mondo bianconero. A due giorni dalla sfida del Dall’Ara tra Bologna e Juventus, Giaccherinho (così come lo chiamava Conte) ha rilasciato un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport:
RIECCO LA JUVE – “Come si batte la Juve? Osando con consapevolezza e serenità, dando il 110%, giocando alla perfezione. Come pronostico dico 1-0 per noi, al mio amico Buffon il goal lo segno io, magari su punizione. Ma non come contro la Lazio, lì erano quasi 30 metri. Magari da più vicino. O su rigore, da due giorno sto dicendo a Destro che, se mai ci dovesse essere un rigore a nostro favore, voglio tirarlo io”.
GRAZIE JUVE – “Per me i due anni alla Juventus hanno significato tantissimo. Arrivavo dalla provincia, da Cesena, giocavo in una grande squadra, acquisivo mentalità”.
MENTALITÀ AGNELLI – “L’estate successiva al primo Scudetto, Agnelli viene in ritiro, ci raduna tutti e ci dice: bene, riazzeriamo tutto, uno Scudetto l’abbiamo vinto, ora ne voglio un altro. Questa è la chiave! Grazie alla Juve sono arrivato in Nazionale, ho giocato un Europeo e una Confederations Cup e ho trovato Antonio Conte…”.
NAZIONALE – “Spero di ritornare in Nazionale, ci conto. Col mister ho un ottimo rapporto, Conte non parla molto, si fida di quello che vede in campo”.
CORSA SCUDETTO – “Spero che lo vinca la Juve”.