Due partite col “fattore B”

Si dice spesso che la primavera sia la fase cruciale della stagione calcistica. Vero, ma non verissimo. Siamo alla metà di febbraio, la primavera arriverà tra 5 settimane, oltre un mese, e il momento clou della nostra stagione passa per due partite in salsa “B”: Bologna e Bayern. Due competizioni diverse, due rivali diverse e nemmeno paragonabili, addirittura due competizioni diverse. E allora come fare ad associarle così banalmente? Per un motivo molto semplice: la sconfitta con qualsiasi delle due potrebbe causare un brusco stop alla stagione attualmente da sogno della Juve. Posta una finale di Coppa Italia quantomeno prenotata, un campionato iniziato ad handicap ma che ha visto lo slancio delle ultime 15 vittorie consecutive e una Champions in cui nel girone abbiamo dato il meglio tranne per quello scivolone finale che ci è costato il sorteggio contro i Bavaresi (la B è volutamente maiuscola).

In campionato: Mister Allegri lo dice e lo ripete come un mantra ad ogni sua intervista: non abbiamo ancora fatto niente. Già, perché fermarsi adesso, sedersi sugli allori, sarebbe l’errore più grave e imperdonabile di tutti. Dopo 4 Scudetti di fila, l’obiettivo doveva essere lo storico quinto successo consecutivo, e per fortuna l’incubo iniziale adesso si sta trasformando in un dolce sogno. La scalata alla vetta è stata al momento trionfale più che non la rincorsa su qualcuno, perché nel nostro periodo di distanza dalla prima posizione la cima della classifica ha avuto ben 4 padroni: Fiorentina, Roma, Inter e per ultimo il Napoli, appena sorpassato. Dopodomani ci aspetta una trasferta difficilissima nella capitale felsinea, dove Donadoni ha ridato identità e soprattutto gioco a una squadra che era ultima e che adesso è addirittura nella metà sinistra della classifica. Proprio gli uomini di Sarri sono incappati al Dall’Ara in una pesantissima e rumorosissima sconfitta, e si dovrà fare molta attenzione a questo Bologna assetato di punti e di voglia di fare vedere il meglio di sé, farcito di due giocatori che sanno dire la loro più una giovane promessa seguita anche dalla Juve: Destro è rinato con l’ex CT, Giaccherini sta facendo vedere perché Conte voleva tenerlo a tutti i costi, Diawara (classe ’97!) sta facendo strabuzzare gli occhi a molti top club italiani e stranieri.

In Champions: l’avversario non ha bisogno di presentazioni, il Bayern Monaco è considerata una delle migliori squadre in Europa insieme a Barcellona, Real Madrid e pochissime altre in cui finalmente possiamo di nuovo inserire la Juve anche per la considerazione che si ha di noi: la finale giocata a Berlino, e giocata in quel modo, ha fatto ulteriormente aumentare le quotazioni di Buffon e compagni. Ma il Bayern è squadra che negli ultimi anni ha davvero fatto calcio totale, e dal 2010 in poi ha giocato 3 finali su 6 non per caso. Mostruosi. Guardiola è al passo d’addio e la difesa è da inventare, ma si tratta di campioni assoluti dove ci sono ben due nostri ex, uno dei quali, partendo, ha contribuito alle chiacchiere sull’abbassamento delle qualità della rosa Juventina. Parliamo ovviamente di Vidal, che pur non essendo amatissimo da Guardiola rappresenta una minaccia concreta. L’altro è Coman, che è voluto “scappare” in terra di Germania, fruttando una bella plus valenza a Marotta. Ma i giocatori da temere sono tantissimi, quasi tutti, capeggiati da quel Lewandosky che sta facendo innamorare tutti con i suoi gol, e dal portiere-automa Neuer. Il “fattore B”, inteso come “lato B”, non ci è stato benevolo al momento del sorteggio, e per di più in questi giorni ci sta togliendo giocatori come foglie in autunno. Speriamo che possa ridarci qualcosa nell’arco del doppio confronto.

Passaggio cruciale dunque quello tra venerdì e martedì, dove le B di Bologna prima e di Bayern poi saranno gli ostacoli da affrontare per i Bianconeri (di nuovo maiuscola non casuale).

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

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