Si parla di tutto: dalla Juve alla vita privata, dai compagni agli avversari. L’intervista di Tuttosport al terzino della Juventus Alex Sandro non lascia nulla di non detto, ma anzi tocca tutti gli argomenti possibili. E così si scopre che Alex è proprio come lo si vede in campo: un guerriero che vuole vincere a tutti i costi.
GLI INIZI – “Ho iniziato a giocare dieci anni in Brasile, nella mia città. A quindici anni sono stato selezionato nell’Atletico Paranense: lì sono cresciuto tecnicamente e fisicamente. A diciassette anni ho fatto l’esordio in prima squadra, ricordo ancora l’emozione”.
DYBALA-NEYMAR – “Ho giocato con entrambi e credo che si possa fare un paragone, sì. Credo che Dybala abbia i colpi di Neymar e credo che possa diventare come lui. Deve ancora crescere, ma è impressionante. Oltre che un ragazzo splendido: simpatico, rilassato, intelligente. Alla fine di ogni allenamento si ferma per migliorare la tecnica. Ha la mentalità da campione”.
ALEX PRIVATO – “Fuori dal campo sono molto tranquillo. Vivo in centro e amo Torino, è una città meravigliosa, la gente è molto accogliente. Le mie serate le passo a casa con mia moglie e il nostro cagnolino. Gioco anche alla Play, online insieme a Casemiro e Danilo da Madrid, ma anche con Neto. Ma niente giochi di calcio: ho smesso perché se perdevo diventavo troppo nervoso, mi arrabbiavo troppo”.
EVRA – “Ho sempre ammirato il calciatore, ora ho scoperto anche una persona eccezionale. Mi ha aiutato a capire cosa volesse il mister e quando gioco è quello che mi carica di più. Motiva tutto lo spogliatoio: capisce sempre quando c’è un giocatore che ha bisogno di un incoraggiamento e lo trovi sempre da lui”.
BAYERN – “Tutte le squadre si possono battere, soprattutto se sei la Juventus. C’è rispetto, ma sappiamo di poter vincere e giocheremo per farlo. Loro sono una squadra di campioni, noi pure”.
NAPOLI – “Ho imparato una cosa alla Juve: le partite si preparano tutte allo stesso modo, con la stessa concentrazione e la stessa determinazione. Frosinone, Napoli, Bayern Monaco: non fa differenza. La mentalità della Juve è semplice, mi piace: bisogna seguire solo una linea retta che porta alla vittoria. Certo, se vinciamo sabato possiamo superare il Napoli, è una motivazione”.
SERIE A – “Il campionato italiano è molto tattico, le squadre estremamente compatte. Hai pochissimo tempo per pensare con la palla fra i piedi. Non me lo aspettavo così, ma mi sta migliorando tanto”.
SPOGLIATOIO – “Mi ha colpito l’unità. Vedere che tutti stanno sempre insieme, l’incredibile unità del gruppo. Poi ho un rapporto particolare con Neto, con il quale ho giocato all’Atlético Paranaense. Lui è un portiere paziente, è felice di potersi allenare con Buffon e di imparare tanto da lui”.
TOP TEAM – “I giocatori più forti incontrati in carriera? Dunque, Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Khedira, Marchisio… dai, il resto la conoscete. E’ la Juventus: i più forti li ho incontrati qui”.
OLIMPIADE – “Se sarò convocato per Rio? Non ne ho idea. Mi piacerebbe perché sono andato a Londra e ho perso la finale con il Messico. Per me è la sconfitta peggiore della mia carriera: un fantasma che mi perseguita. Spero quindi che a Rio la Seleçao possa vincere l’oro olimpico. Le Olimpiadi sono state un’esperienza di vita meravigliosa”.
This post was last modified on 12 Febbraio 2016 - 18:21