Un mondo che ti si apre così, un po’ all’improvviso. Le urla, i cori, i colori. Quegli omoni grossi grossi, pronti a prenderti la mano. Non ha retto, Matteo. Che a quattro anni si è visto catapultato su un campo di Serie A, in preda ad emozione e spavento. Avrebbe dovuto accompagnare Paul Pogba fino a centrocampo: ha finito per stringerli la mano, ma più per paura che per atto dovuto.
“Matteo era davvero spaventato, ma solo perché ha quattro anni e quella era la sua prima volta allo stadio – ha raccontato la zia a gianlucadimarzio.com – Non aveva mai fatto nulla del genere! Sai per un bimbo abituato a stare sempre con persone che conosce non è facilissimo ritrovarsi lì in mezzo, almeno all’inizio. Tra cori e fumogeni. Lui era il più piccolino, anche fisicamente. Poi non conosceva nessuno perché Matteo inizia la scuola calcio solo tra qualche mese, ad aprile, quando avrà cinque anni. Gli altri bambini si conoscevano già. Poi quel percorso dagli spogliatoi al campo… era semplicemente spaventato dal contesto, dalla situazione”. Ecco: fortuna che poi è arrivato il francese. Tanto grande quanto tenero: l’ha accarezzato, rassicurato. Matteo? Non ha più pianto. Anzi: se l’è proprio goduta.
“Lui ci ha raccontato tutto, subito: ‘Zio ho avuto un po’ di paura però quel signore mi ripeteva che dovevo stare calmo e tranquillo, che non dovevo piangere’, ripeteva”, ha dunque proseguito la signora. Che ringrazia di cuore il centrocampista della Juventus: oltre ai soliti numeri in campo, è riuscito in un altro gran gesto. Del resto, quando si è campioni…
This post was last modified on 9 Febbraio 2016 - 22:19