Un tema in bianco e nero: il progetto è grande

Un girone fa forse vivevamo il momento di maggiore incredulità con la visita del Frosinone allo Stadium. Pensavamo che l’esordio con l’Udinese fosse stato l’episodio irripetibile; invece dopo 32 tiri verso la porta ciociara e la miseria di un goal (e due pali), la difesa si addormentò e il Frosinone, più incredulo di noi, guadagnò uno dei due soli punti esterni conquistati finora in stagione. Le cose sono ora completamente cambiate ed il rischio maggiore è forse quello di essere troppo proiettati all’incontro ravvicinato col Napoli di domenica prossima.

Le due regine della stagione, sfruttando due percorsi completamente diversi ma che entrambi terminano in vetta, devono aggiungere un altro passettino a due serie vincenti, ciascuna storica per le rispettive formazioni. Entrambe incontrano due neopromosse dai mezzi tecnici sicuramente inferiori, ma da affrontare con il solito piglio aggressivo onde evitare brutte sorprese proprio alla vigilia del “paso doble”. Come ci arriva la Juventus? Sicuramente il sorpasso al record di Conte è arrivato con la partita più faticosa. Gli infortuni (ahimè ancora una volta male assorbito quello di Khedira), qualche ansia da prestazione e un naturale calo di qualche singolo giocatore di fronte ad un Genoa ben messo in campo hanno prodotto una gara con molte difficoltà, ma col tredicesimo successo di fila. Scusate se è poco.

Le sirene –  Il record di vittorie e le grandi prestazioni hanno ovviamente attirato le attenzioni di tanti, in Italia e fuori. Così giocatori e tecnico bianconeri sono diventati appetiti dalle grandi potenze economiche continentali. Quelle che a mettere 100 milioni sul tavolo non faticano poi tanto e che provano a sbaragliare la concorrenza, prima che la partita inizi. Le sirene inglesi e spagnole stanno cantando nuovamente a squarciagola per Pogba, per Allegri, per Dybala. Pur non pretendendo di sconvolgere la concezione del professionismo e del capitalismo, bisogna lanciare un guanto di sfida.

La Juventus sta ritornando ad essere una big europea, dovrà diventare una di quelle squadre per cui i giocatori farebbero a botte pur di giocarci. La società è in grado, grazie alla sua oculata gestione finanziaria, di resistere anche ad offerte molto importanti (per quelle da matti, bisogna pensarci). Tocca però anche ai calciatori puntare su un progetto ambizioso e che si presenta come una sfida stimolante. I livelli tecnici dei bianconeri sono già ora da gotha del calcio continentale, siamo i vice-campioni in carica. Essere campioni costruendo una squadra che parte da outsider (almeno in Champions) piuttosto che finire da violini di fila, seppure con uno stipendio da superstar, non è una scelta per tutti. La faranno i giocatori da Juve.

Salvatore Arpaia

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