Chi decide i destini del calcio? Bella domanda, si direbbe. La risposta può sembrare scontata, ma non lo è affatto: quello del pallone è un mondo a parte e ciò che vediamo è solo la punta dell’iceberg. Il resto è ancora sotto la superficie, ben nascosto: è un universo fatto di procuratori e TPO, società che muovono uomini come merce di scambio. E in questo mare sguazzano, pressoché indisturbati, figure che col calcio hanno davvero poco a che vedere. Che guardano a questo sport solo per trarne profitto.
Prendiamo in esame due casi recenti, quelli di Giannelli Imbula e Jackson Martinez. I due, quest’estate, erano nell’orbita – rispettivamente – di Inter e Milan, ma il fondo Doyen, che gestisce i loro cartellini, ha deciso diversamente: Porto per Imbula e Atlético Madrid per Martinez; due società non nuove a questo genere di operazioni, per usare un eufemismo.
I portoghesi e gli spagnoli, infatti, si avvalgono dell’aiuto delle TPO – da anni, ormai – per operare sul mercato, spendendo cifre altrimenti fuori dalla propria portata. E in questo modo riescono a eludere le misure messe in atto dalla Uefa e dalla Fifa stessa. I due organismi stanno lottando contro questo modus operandi, almeno sulla carta, ma non è sicuramente facile arginare un fenomeno ormai dilagante.
Nelio Lucas, presidente di Doyen, qualche mese fa aveva ammesso: “Imbula non sarebbe mai andato al Porto, senza il nostro aiuto. Noi abbiamo messo dieci milioni, loro i restanti dieci. Ma sono convinto che, entro qualche anno, faranno una importante plusvalenza”. Detto, fatto: nel recente mercato di riparazione, Imbula è passato allo Stoke City. Il costo totale dell’operazione si aggira sui 25 milioni di euro, a fronte di un valore stimato dal portale ‘Transfermarkt’ di 15 milioni.
E ancora più curioso è il caso di Jackson Martinez, promesso sposo del Milan a giugno. Doyen scelse però diversamente e il colombiano è finito all’Atlético Madrid – società amica del fondo. Ma, qualche giorno fa, il colpo di scena: Martinez passa al Guangzhou Evergrande, per la cifra record di 45 milioni di euro, utile a sistemare i bilanci disastrati dei colchoneros. Ora, ammettiamo che il calcio cinese sia in grande ascesa, ma non è quantomeno curioso che un calciatore nel pieno della sua carriera scelga un campionato così poco blasonato?
Quanto detto significa tutto e niente, se volessimo credere nella buona fede dei personaggi implicati nella vicenda. Ma, dato che questi sono solo due dei tanti casi strani legati alle TPO, è lecito domandarsi dove stia andando a finire il calcio. È giusto che le sorti di un calciatore, che seppur strapagato è pur sempre un uomo, siano decise a tavolino, con la calcolatrice in mano? La risposta è scontata, in questo caso.
Felice Lanzaro (@FeliceLanzaro)
This post was last modified on 4 Febbraio 2016 - 20:55