C’erano una volta gli anni ’70. In quel decennio per gli amanti della musica e del cinema usciva il primo episodio della saga Guerre Stellari, nascevano i Queen, gli AC/DC ma allo stesso tempo ci lasciavano Jim Morrison e Jimi Hendrix. In quegli stessi anni, per gli amanti del calcio e più precisamente per il popolo bianconero, nascevano stelle come Del Piero, Thuram, Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Nedved e tanti altri che hanno contribuito a scrivere pagine indelebili alla Juventus. A distanza di diversi anni, la storia si ripete.
CLASSE ’90. Nell’estate del 2012, a Torino, è sbarcato uno sconosciuto di 19 anni: Paul Pogba. Il centrocampista francese classe 93′, venne prelevato dal Manchester United a parametro zero come sostituto naturale di Pirlo ma ben presto si è affermato come mezz’ala brillando nelle prime uscite in maglia bianconera. Di lì a poco, la Juventus si è ritrovata in rosa un giocatore dalle doti innate che ha fatto parlare tanto e che tanto fa gola alle big europee. Due stagioni dopo, il fiuto di Marotta e Paratici ha scovato tra le riserve del Real Madrid un attaccante divenuto fondamentale alla causa bianconera: Alvaro Morata. Un altro giovane (classe ’92), un altro fuoriclasse che alla prima stagione alla Juventus ha realizzato 15 reti in 46 presenze (un gol ogni 153 minuti) diventando il vero trascinatore in Champions League fino alla finale di Berlino. A continuazione di un progetto di rinnovamento e ringiovanimento della rosa, dopo gli addii di Pirlo, Tevez, Storari, Llorente e Pepe, ad agosto è arrivato Alex Sandro dal Porto. Anch’egli nato negli anni ’90, esattamente nel ’91, in poco tempo ha conquistato la fiducia di Allegri e dei tifosi juventini con prestazioni maiuscole al disopra di ogni aspettativa. E il destino ha voluto che proprio questi tre, Pogba, Morata e Alex Sandro, andassero a segno nella partita contro il Chievo confermando l’ottimo lavoro svolto dalla dirigenza della Juventus con un occhio sempre proiettato al futuro. La ciliegina sulla torta, infine, l’acquisto di Dybala.
SOCIETA’ AL TOP. La dirigenza bianconera sembra avere strategie chiare e lineari: valorizzare quelli che sono i migliori giovani in circolazione e scovare talenti pronti a compiere il grande salto. Dopo la costruzione dello Juventus Stadium, inoltre, presto sorgerà anche il J-Village, la nuova cittadella bianconera dove verrà concentrata, su una superficie di 149 mila metri quadrati, tutta l’attività del club Campione d’Italia. E’ un altro passo verso il futuro.
PROGETTO FUTURO. E la Juventus non si ferma. Dopo aver ufficializzato l’arrivo di Mandragora il quale resterà fino a giugno al Pescara, il progetto per la Juve che verrà si amplia maggiormente. Altri esempi di linea verde non mancano come Rugani, Zaza e Sturaro oltre a Gianluca Lapadula e Matheus Pereira che sono i prossimi obiettivi di mercato. Insomma la società bianconera da anni ha scelto la politica dell’investimento sui giovani, cosicché Allegri possa contare su nuove frecce per il suo arco. O meglio, nuovi proiettili calibro ’90 per il suo arsenale.
Michele Ranieri
This post was last modified on 1 Febbraio 2016 - 15:51