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Andrea Favilli, la prima squadra conquistata a suon di reti e un sogno che è solo l’inizio

Odiamo le generalizzazioni, ma stavolta concedetecene una. Al mondo ci sono due tipi di persone: quelle che si lamentano di quanto sia difficile ottenere ciò che vogliono, e quelle che nonostante sognino una meta apparentemente irraggiungibile abbassano la testa e lavorano giorno dopo giorno per raggiungere un sogno. Lavorano su sé stessi, imparano dagli errori, prendono e perdono treni, fanno sacrifici e corrono senza fermarsi mai, con la speranza che ciò che viene seminato consenta poi di raccogliere i frutti più belli. A questa categoria appartiene Andrea Favilli, che, nella gara di Verona, contro il Chievo, ha coronato un sogno: la convocazione in Serie A.

Accomodarsi in panchina con la maglia della Juventus addosso non è qualcosa che capita a tutti. È un’emozione da brividi. Nella mente di Andrea saranno passate tante cose mentre durante il riscaldamento le telecamere puntavano su di lui, mentre sedeva tra giocatori che fino a qualche anno fa poteva soltanto invidiare. L’emozione, appunto, un pizzico di pressione, il dubbio se la convocazione avrebbe coinciso con un esordio. Un fiume di sensazioni impossibili da descrivere e ancor più da dimenticare.

Ovviamente, il sogno, quello vero, è ancora lontano. Questo è stato un assaggio, un viaggio in quello che potrebbe essere il futuro, una finestra sulla possibilità che, giorno dopo giorno, Andrea si sta costruendo. Lui lo sa, è affamato, è risoluto. Non commetterà l’errore che spesso blocca l’ascesa di tanti giovani: non si sentirà ‘arrivato’. Sa che il professionismo è un’altra cosa, il salto di categoria ha colto impreparati in tanti. Tra lui e l’arrivo c’è ancora tanta strada, e, ne siamo certi, la percorrerà a suon di gol.

Già, i gol. È vero che a catapultarlo tra i grandi è stato l’infortunio di Mario Mandzukic, ma non si pensi che questa convocazione non sia meritata. In molti stanno leggendo il suo nome in questi giorni, ma pochi lo conoscono davvero. E noi ve lo presentiamo, in breve. Favilli indossa la maglia numero 39 della prima squadra da capocannoniere della Primavera di Grosso, con 11 gol messi a segno in 9 gare di campionato (a cui vanno aggiunti i gol in Coppa Italia e Youth League). È il prototipo dell’attaccante moderno. Fisicamente possente, bravissimo di testa, protegge palla con maestria ed è, come si dice in gergo, difficile da buttar giù. È dotato, però, anche di buona tecnica e di una progressione palla al piede insolita per uno della sua stazza. A tutto ciò, aggiungiamo la già citata grinta, che in campo si tramuta in spirito di sacrificio. Un giocatore completo, che dà l’impressione di avere tutto per far sì che questo assaggio diventi la sua realtà.

Edoardo Siddi

This post was last modified on 1 Febbraio 2016 - 15:31

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