La rincorsa della Juve comincia a prendere i caratteri di qualcosa di inarrestabile. I bianconeri, infatti, battendo per 1-0 la Roma di Spalletti, conquistano l’undicesima vittoria consecutiva in campionato. Al solito Higuain risponde il solito Dybala. Contro una Roma messa bene in campo e attenta soprattutto a non prenderle, la Juve mantiene la calma e aspetta ill momento giusto per colpire ( al 32′ del secondo tempo), con il suo gioiellino albiceleste, mandando in frantumi le speranze giallorosse. La vetta dista sempre due lunghezze e la marcia per il tricolore è sempre più una corsa a due.
LA SOLUZIONE – Chi mastica calcio sa bene che le partite chiuse, quelle complicate, ostiche e difficile vengono risolte sempre e solo dai campioni. Lo sa anche Allegri che nelle dichiarazioni post-gara il termine “campione” non l’ha voluto usare perché “nel calcio ci vuole il giusto equilibrio“. Quell’equilibrio, che quando si guarda giocare Dybala, rischia d’esser completamente smarrito. L’argentino contro i giallorossi si assume il compito di risolvere la partita e al 32′ del secondo tempo lo porta a termine, con un tocco da biliardo che segue uno stop da favola. Eppure quel gol, il gol partita, non è tutto perché Paulo delizia gli spettatori per l’intera durata del match (il pallonetto in fuorigioco è da capogiro). Gli aggettivi da appiccicare addosso al 21 bianconero sono già finiti, in effetti Messi l’aveva detto: “è della mia stessa pasta“. Esce all’84esimo per far posto a Morata. Lo spagnolo ha poco tempo a disposizione ma ci mette tutto l’impegno possibile. La strada è quella giusta, Alvaro tornerà.
“IL GRINTA” – Spalletti, discutendo riguardo l’acceso confronto De Rossi-Mandzukic, non ha risparmiato termini forti per definire il lavoro svolto dal croato. La punta bianconera, infatti, è scesa in campo con lo spirito che la caratterizza e senza fronzoli si è messa a battagliare con De Rossi, prima, con Manolas, dopo, e con Rudiger, in chiusura. Il croato palle gol vere e proprie non ne ha avute, anche perché palloni giocabili non sono arrivati, ma è riuscito ad essere comunque decisivo, sfiancando e innervosendo i difensori avversari. Mario ha corso tantissimo, per tutti i 90′, e ha pressato come un forsennato, facendo a sportellate e beccandosi insulti e calcioni, dimostrando ancora una volta d’essere un’elemento imprescindibile nello scacchiere bianconero. “Il Grinta” c’è sempre.
Carlo Iacono (CarloIacono7)
This post was last modified on 25 Gennaio 2016 - 11:49