Luciano Spalletti torna al suo passato, la Roma, quell’ambiente in cui più di cinque anni fa ha consacrato il suo stile spumeggiante, il suo gioco corto e fraseggiato, diventando uno dei migliori tecnici italiani del periodo. Il rapporto poi si era usurato, con l’addio alla seconda di campionato, stagione 2009/2010, sostituito da Ranieri, liberatosi dalla Juventus nel maggio di quell’anno. Proprio la sconfitta con la Signora era costata la panchina di Spalletti, che il bianconero ce l’ha proprio nel destino, e non per la sua esperienza ad Udine.
Spalletti infatti è stato vicino alla Juventus per ben tre volte. La prima nell’estate 2009, quando Ferrara non era ancora certo di gestire la Juventus e l’allenatore giallorosso già sentiva la necessità di cambiare aria: poi nel 2011, prima che fosse Conte la scelta vincente, e ancora nel 2014, prima che Allegri sostituisse l’attuale C.T. della Nazionale.
Un amore mai sbocciato e oggi ancora la Juve sul cammino di recupero della sua Roma, inaridita nel gioco e nelle idee dopo due stagioni di livello ottimo. Spalletti sta provando a cambiare il modulo, un 3-5-2 che si sposa bene con le qualità di Digne e Florenzi in corsia, di Nainggolan e Strootman, quando rientrerà, in mezzo. Se poi riuscisse a rivitalizzare Dzeko…
Roberto Moretti