Sarri-Mancini non finisce qui, non finisce perché finirà sulla scrivania di Tosel. Il giudice sportivo dovrà prendere una decisione riguardo alle parole, omofobe e razziste, pronunciate, ieri sera, dall’allenatore del Napoli. Nelle prossime ore, infatti, la procura aprirà un inchiesta e peserà, anche molto, la relazione di Di Bello. In poche parole Sarri rischia 4 mesi di squalifica e una multa tra i 15 e i 30 mila euro.
A NORMA DI LEGGE – La spada di Damocle che pende sul collo del tecnico partenopeo è rappresentata dall’articolo 11 del Codice della giustizia sportiva della Figc:”1. Costituisce comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine etnica, ovvero configuri propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori. 2. Il calciatore che commette una violazione del comma 1 è punito con la squalifica per almeno dieci giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinato e con la sanzione prevista dalla lettera g) dell’art. 19, comma 1, nonché con l’ammenda da € 10.000,00 ad € 20.000,00 per il settore professionistico. I dirigenti, i tesserati di società, i soci e non soci di cui all’art. 1 bis, comma 5 che commettono una violazione del comma 1 sono puniti con l’inibizione o la squalifica non inferiore a quattro mesi o, nei casi più gravi, anche con la sanzione prevista dalla lettera g) dell’art. 19, comma 1, nonché, per il settore professionistico, con l’ammenda da € 15.000,00 ad € 30.000,00″.
MICA BRUSCOLINI – Ecco che Sarri rischia come detto 4 mesi di squalifica, da scontare non in Coppa ma nelle competizioni sotto la tutela della Figc, dunque in campionato. E non solo a ciò va sommato che potrebbe essere inflitto il “divieto di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA”. La legge, insomma, farà il suo corso. Il calcio è un sport per tutti e non c’è spazio per l’omofobia e il razzismo, a Sarri forse sarà concesso così il tempo per pensarci su.
Carlo Iacono (CarloIacono7)