Lazio – Juventus 0-1 Le pagelle dei bianconeri
Neto 6 – Di fatto non deve compiere una sola parata. Keita lo grazia nell’unica vera occasione biancoceleste e nel resto della gara deve solo essere attento sulle uscite alte. Risponde sempre presente, trasmettendo sicurezza e facendo quasi dimenticare che tra i pali c’è lui e non il migliore di tutti. Esattamente il suo dovere.
Caceres 6.5 – Inizialmente soffre un po’ la velocità di Keita, che gli scappa in occasione del quasi gol della Lazio, ma poi una volta prese le misure all’esterno non commette più un solo errore. Dalla sua parte non si passa mai e anche quando serve aiuto in mezzo risponde presente. Si capisce perché la Juve non sia più così convinta di lasciarlo partire.
Bonucci 6.5 – Il turnover non lo riguarda mai e non accusa assolutamente la stanchezza. Perfetto anche oggi, sia quando si tratta di anticipare che nell’uno contro uno, e puntuale anche a fornire supporto a Marchisio in fase di costruzione. Insomma, il solito Bonucci, che, se si esclude la gara col Carpi, non ne sbaglia una.
Chiellini 6.5 – Prima Milinkovic-Savic, poi Keita. Chiunque passi dalle sue parti, il risultato è sempre lo stesso: palla a Giorgio e prova la prossima volta. Anche Klose e i centrocampisti che provano gli inserimenti sbattono costantemente contro il suo muro. Una sola cosa: deve raddrizzare la mira sui colpi di testa. Ma nessuno può essere perfetto.
Lichtsteiner 7 – Come nella più classica delle storie, il colpo del KO lo sferra l’ex di turno, che fa molta attenzione a non sbagliare il gol decisivo e costella la sua partita di ottime giocate, sia in fase offensiva che in fase difensiva. Nel primo tempo realizza anche alcune verticalizzazioni quasi da trequartista, facendo capire fin da subito di essere in giornata.
Sturaro 6.5 – Khedira è un’altra cosa, ma lui non lo fa rimpiangere almeno in fase difensiva. Erge una riga insuperabile in mezzo al campo, aiuta non poco i difensori a reggere quei momenti in cui la Lazio preme e quando si tratta di far girare il pallone fa la cosa giusta, senza strafare, ma portando a casa una sufficienza pienissima.
Marchisio 6.5 – Alla sua prima gara da trentenne, mette in campo tutta l’esperienza acquisita in questi anni. Fa il solito lavoro sporco a cui lo costringe il ruolo e inevitabilmente paga qualcosa quando si tratta di offendere. Tatticamente ineccepibile come sempre, non commette un solo errore. Ad avercene come lui.
Pogba 6 – Alterna cose bellissime a momenti in cui sparisce un po’, ma limita gli errori e quando si accende manda in tilt la difesa biancoceleste. Fa piacere vederlo rinunciare al centro del palcoscenico e lavorare un po’ ‘dietro le quinte’. Segnale di crescita che fa ben sperare per il futuro.
Alex Sandro 6.5 – Sta diventando irrinunciabile e basta vedergli effettuare una diagonale per poi ripartire palla al piede per capire perché. La sua capacità di crossare di prima intenzione, tirando fuori cioccolatini da scartare, è quasi unica. Ed è ciò che mancava ai bianconeri negli scorsi anni. Lo vedremo collezionare votoni in pagella ancora a lungo.
Morata 6 – Il gol ancora non arriva e la sensazione è che la forma mentale migliore sia ancora da ritrovare. Non fa mancare, però, il suo apporto in fase di non possesso e risulta importantissimo al momento di far ripartire l’azione, con la sua capacità di attaccare lo spazio. Il gol arriverà. Potete scommetterci.
Zaza 7 – Il gol decisivo, di fatto, è suo. Il tiro con cui colpisce il palo è da grandissimo giocatore, non da riserva. Quando gioca è decisivo e la grinta che lasciano trasparire tutti i suoi movimenti è contagiosa. La Juve sarebbe folle a privarsi di un giocatore del genere.
Mandzukic, Cuadrado e Dybala sv
Allegri 7 -La legge benissimo, interpretando al meglio le intenzioni della Lazio e rispondendo con la formazione e l’atteggiamento giusti. Intelligente la conferma degli esterni, saggia la scelta di Caceres in una partita di questo tipo e perfetta la coppia d’attacco, così come i cambi, che con un po’ di precisione in più sarebbero potuti andare tutti in gol. È sempre più la sua Juve.
Edoardo Siddi
This post was last modified on 21 Gennaio 2016 - 12:59