Allo Stadium la Signora ha coronato tanti dei suoi sogni di gloria. Quattro scudetti consecutivi conquistati in annate di grandi record, soddisfazioni e gioie non sono però bastati per l’arrivo di uno sponsor. Qualcosa di davvero paradossale per i colori bianconeri.
L’INIZIO – Tutto ebbe inizio quando nel 2008 nelle casse del club bianconero furono versati 75 milioni (in due tranche da 42 subito e 33 divisi in 15 anni) dalla Sportfive, società internazionale che si occupa di marketing sportivo, la quale acquisì i naming rights dello Stadium. Nel frattempo la stessa società avrebbe dovuto prodigarsi per trovare uno sponsor idoneo e pronto a dare il nome al complesso, vendendo il nome dello stadio dai 75 ai 100 milioni di ricavato, con tutti i guadagni superiori ai 100 milioni divisi a metà con la Juventus. Lo sponsor avrebbe dovuto inoltre non essere un competitor sia dello sponsor tecnico (l’Adidas) sia della FIAT.
ANCORA NULLA – Ad oggi però la questione sponsor è ancora irrisolta, anche se la situazione non sembra affatto preoccupare la società di Corso Galileo Ferraris, la quale, nel caso tale situazione dovesse protrarsi fino al 2023, non avrebbe alcuna responsabilità al contrario della Sportfive. Quest’ultima possiede proprio fino a quell’anno i diritti in esclusiva per la gestione della pubblicità all’interno dello stadio e dei palchi vip, non provocando alcun dispiacere ai vertici bianconeri che anzi potrebbero giovare del probabile progetto commerciale che si potrebbe attuare prossimamente: l’apertura di una catena internazionale di ristoranti e hotel tutti a marchio Juventus.
FATTORE J – Si tratta dei J-Restaurants e dei J-Hotel, i quali, se il progetto venisse realizzato, potrebbero provocare una così sensibile crescita dei ricavi da far staccare la Juventus da qualsiasi altro club di A, confermandosi ai massimi livelli europei. Si potrebbero, in teoria, superare i 600 milioni di euro, che sono il massimo ricavato prodotto da un club di calcio, in tal caso, il Real Madrid. La Signora potrebbe ritrovarsi ad essere la prima multinazionale di calcio, ma tale obiettivo potrebbe concretizzarsi solo dal post 2017, con l’apertura del J-Village.
Ambizioni enormi, quelle dei bianconeri, che puntano ad un allargamento su scala mondiale del marchio e Juve, puntando non solo sulla conferma dal punto di vista sportivo, ma anche su un’espansione della passione e del DNA juventino. Una mossa di mercato che potrebbe giovare non solo dal punto di vista economico, ma che potrebbe lasciare un segno indelebile nella storia della società.