Alla Juve sfuma il titolo di campione d’inverno ma non l’aggancio all’Inter. Gli uomini di Allegri, infatti, in quel di Genova mettono in scena la nona sinfonia (le vittorie consecutive salgono a quota 9), portandosi a soli due punti dalla vetta. I bianconeri scendono in campo con il solito 3-5-2, in avanti agiscono in coppia Dybala e Morata, con quest’ultimo favorito su Zaza. A Marassi la gara viene sbloccata da una magia di Pogba, che al 17′ con una grande girata in area porta in vantaggio i suoi. Al 1′ del secondo tempo Khedira, pescato da Dybala, segna il raddoppio, Cassano al 19′ accorcia ma i campioni d’Italia mostrano solidità e portano a casa i tre punti.
PROTAGONISTA ASSOLUTO – C’è poco da fare Dybala è il valore aggiunto di questa squadra e se non segna (solo il gol è mancato ad impreziosire la sua prestazione), fa segnare. L’argentino è il faro offensivo dei bianconeri, quando la palla passa tra i suoi piedi si ha sempre l’impressione che qualcosa possa succedere. La crescita tattica, che Allegri ha previsto per lui sin da inizio stagione, sembra già completa, il 21, infatti, non è più “solo” una punta ma un attaccante a tutto campo, un regista avanzato, l’assist per Khedira, al 1′ del secondo tempo, ne è la più lucida dimostrazione. Classe cristallina, intelligenza tattica, visione di gioco, grinta e sacrificio, la partita della “Joya” potrebbe riassumersi così.
PERIODO NO – La partita di Alvaro Morata, così come il suo ultimo periodo in maglia bianconera, può essere rappresentata a pieno da quel colpo di testa sparato fuori. Lo spagnolo, che contro il Verona aveva dato segnali di ripresa, vive un momento di profonda involuzione e la sua prestazione ne è testimone. L’ex Real corre e prova a darsi da fare ma risulta inconcludente e s’intristisce, trovandosi così ad affrontare il primo vero periodo no della sua carriera. Bisogna risollevarsi e bisogna farlo in fretta, esce al 77′, lasciando spazio a Simone Zaza. L’attaccante lucano, questa volta, non riesce a battezzare la sua entrata in campo con il gol, le sue giocate e la sua cattiveria agonistica, però, tengono su la squadra. Il numero 7 è ,come sempre, da premiare.
Carlo Iacono (CarloIacono7)