È tutto nel primo gol. Quella punizione magica, calciata con una semplicità incredibile che mette in discesa una partita che poteva essere piena di insidie. Il Paulo Dybala della Juventus è perfettamente riassunto lì, poi ulteriormente spiegato dall’assist per il gol di Bonucci e dal gran numero di palloni toccati e di numeri messi in mostra. Gol e assist, azioni da applausi e giocate intelligenti. Per l’ex Palermo è l’ennesima prestazione da incorniciare.
Contro il Verona la sblocca, offre a Bonucci il raddoppio e per tutta la gara è un punto fermo a cui affidarsi al momento di ripartire. C’è sempre, corre come un gregario (qualità che non ci stancheremo mai di evidenziare) e sembra non stancarsi mai. Allegri non lo toglie, perché in quel momento rinunciare a lui sembrava folle. Troppo importanti i suoi guizzi, anche soltanto per tenere sempre sull’attenti la difesa avversaria.
A rileggere i vecchi titoli di giornale in cui si metteva in dubbio il suo futuro della Juve, sembra quasi di precipitare in un mondo parallelo. Un mondo assurdo. Questo giocatore ora è maturo, raccoglie i frutti dei suoi sacrifici ed è l’uomo copertina della squadra più forte d’Italia. A soli 22 anni.
Edoardo Siddi
This post was last modified on 6 Gennaio 2016 - 17:27