Arriva a brevissimo il mercato di gennaio, quello cosiddetto “di riparazione”. Aprirà i battenti dopodomani, almeno ufficialmente, perché dubitiamo di grandi colpi il primo giorno. I botti, l’uno gennaio, saranno di altra natura.
Ma se per le Società calcistiche la finestra invernale è un po’ come l’esame di settembre a scuola che consente agli studenti di rimediare alle insufficienze prese in precedenza, tutt’altro valore ha per i calciatori per i quali può invece avere una doppia valenza: una bocciatura da parte di chi li ha acquistati, o una possibilità di un più roseo avvenire con altri colori addosso.
In casa Juve abbiamo esempi dell’uno e dell’altro tipo. È delle ultime ore l’interesse delle milanesi per Martin Caceres, nostro jolly difensivo importantissimo almeno fino alla scorsa stagione. Le intemperanze caratteriali dell’uruguagio degli ultimi tempi soprattutto fuori dal terreno di gioco insieme a una non perfetta tenuta fisica stanno prevalendo nella testa della dirigenza sull’affidabilità e versatilità sempre mostrate in campo dal giocatore e molto apprezzate dai vari allenatori. Quasi certa la sua partenza a giugno, molto probabile quella a gennaio per non perderlo a parametro. Di certo non hanno giovato sulla sua valutazione i due incidenti avuti con la sua auto in piena città nei mesi passati.
Poi ci sono i casi come Zaza e Rugani. I ragazzi valgono, sanno di valere, e lo sanno anche le Società, Juve in primis che per loro ha investito parecchi denari. Sono sicuramente il futuro, ma loro giustamente vorrebbero essere anche il presente. Alla Juve ovviamente, ma se questo non fosse possibile anche altrove. Qui si innescano tutta una serie di giochi di equilibrio psicologici da parte di dirigenza e allenatore che sulla partenza di entrambi vorrebbero porre il veto ma che saggiamente lasciano la possibilità ai ragazzi di poter essere artefici del proprio destino, garantendo loro comunque la massima fiducia. Dei due al momento il più partente sembra essere il lucano, stuzzicato da sirene inglesi e non solo. Il motivo è semplice: l’Europeo in estate e la paura di perdere il posto conquistato ai tempi del Sassuolo. Le prestazioni di Zaza per ora sono da top player, soprattutto in termini di rapporto minuti giocati/gol segnati. Servirà eccome, ma non se rimane a muso duro. Il toscano ha invece le stimmate per diventare l’erede di uno degli altri due toscani della nostra difesa, quell’Andrea Barzagli con cui condivide eleganza, personalità e sicurezza nelle giocate. In molti farebbero carte false per lui, Napoli in primis, e qualche tentennamento nei mesi scorsi c’è sicuramente stato complice il continuo sedersi in panchina. Ma la ruota sta girando così come tutta la Juve e sembra che gli spazi per lui siano dati in aumento per i prossimi mesi. Una nuova colonna difensiva su cui fondare le nostre fortune, se lo si convincerà del progetto su di lui.
C’è poi ancora il famoso e sempre benedetto “acquisto dall’infermeria”, perché consente di rinforzare la rosa senza spendere un euro. E anche in questo caso l’esempio in bianconero non manca: Roberto Maxi Pereyra non vede l’ora di tornare in campo, per la gioia di Allegri che col suo unico trequartista più o meno vero potrà riproporre anche solo per scampoli di gara il tanto amato 4-3-1-2. Il Tucumano è l’unico dell’attuale rosa ad aver dimostrato di saper giostrare con disinvoltura in quel ruolo del campo e Allegri non potrà che benedire il recupero del suo preziosissimo jolly di centrocampo.
Il mercato di gennaio rappresenta un’occasione per le squadre dunque, ma anche possibilità di riscatto per i giocatori. Non necessariamente cambiando casacca.
Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)
This post was last modified on 31 Dicembre 2015 - 11:05