Uomo spogliatoio, leader in campo e fuori, Patrice Evra ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport in cui ha analizzato l’avvio della Juve e tracciato le linee per il 2016. Ecco le sue parole:
“L’avvio è stato difficile, dopo la sconfitta contro il Sassuolo ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che per giocare nella Juve serve sacrificio, rispetto ma sopratutto umiltà. Il nostro era un problema psicologico, risolto questo abbiamo intrapreso la strada giusta e siamo tornati in lotta per la Serie A. Prima ci criticavano tutti, adesso dicono che siamo i più forti, ma io fortunatamente non bado alle voci ma penso solo a lavorare e onorare la maglia che indosso. Non parlo di risultati da raggiungere, alla Juve si gioca per vincere ogni partita quindi credo che possiamo vincere di nuovo il campionato”.
CAPITOLO CHAMPIONS – ” I tedeschi si battono giocando da Juve, lo scorso anno dopo la partita di Dortmund dissi che saremo andati in finale e sono stato deriso, poi sapete tutti com’è andata. Adoro l’organizzazione difensiva italiana, e credo che questo sia un fattore importante per mettere in difficoltà un top team come il Bayern Monaco”.
TITOLARITA’ A RISCHIO? ” Il dualismo con Alex Sandro non mi disturba, anzi. Abbiamo un ottimo rapporto, parliamo spesso e gli do anche tanti consigli; in generale odio il turn over, vorrei giocare sempre. Mi riposerò dopo il ritiro, ma adesso giocare sempre non mi spaventa”.
EVRA UOMO… ” Ho passato un natale bellissimo, facendo cose che esulano dal calcio. Dal 2012 lavoro con l’Unicef e sostengo un progetto in Senegal: finanzio la crescita di 3 orfanotrofi che ospitano più di 500 bambini. Sono stato 4 giorni con loro e mi hanno riempito il cuore di gioia e donato tanto affetto; è stata un’emozione fantastica, ringrazio Dio per avermi dato la possibilità di aiutare questi bambini che non hanno davvero nulla”.