Compito arduo e ingrato quello di stabilire soltanto tre momenti lungo l’arco di un anno. Tre momenti in cui Gigi Buffon è stato protagonista, tre momenti che, per importanza del contesto e del gesto tecnico in sé, sono risultati degni di un particolare rilievo. Buffon è un portiere che si esalta nei momenti di maggiore difficoltà: in 20 anni di onorata carriera, che lo hanno portato a diventare il miglior portiere della storia del calcio (nessuna paura o remora nel fare quest’affermazione), non si contano gli episodi in cui ha tenuto a galla da solo la squadra. Nel campionato tutt’ora in corso lo ha fatto spesso, soprattutto in Champions League, ed è proprio nella cornice continentale che abbiamo scelto i tre momenti di cui sopra.
Avremmo potuto prenderne altri in considerazione, quantunque si parli di gesti tecnici e atletici di primissimi livelli: ma avrebbe avuto senso, tanto per fare un esempio, inserire una grande parata fatta durante una amichevole estiva al posto di un’altra fatta durante una semifinale col Real Madrid? Ai posteri l’ardua sentenza, per il momento ci limitiamo a dare la nostra sul 2015.
- Barcellona-Juventus 3-1, parata su Dani Alves – Al 13′ del primo tempo gli spagnoli sono in vantaggio di un gol, e premono alla ricerca del raddoppio che chiuderebbe la finale con largo anticipo. Messi tocca per Suarez sulla destra, la Juve arretra troppo e lascia solo Dani Alves al limite dell’area, che può calciare indisturbato: Buffon segue il movimento della sfera e si accentra, il tiro del brasiliano è forte e preciso sul primo palo. Il portierone bianconero scatta come un felino, allunga la mano sinistra e ferma quel pallone destinato in fondo al sacco. Di lì in poi la Juventus ricomincia a giocare, e a lungo cullerà il sogno di alzare la coppa. Senza quella parata, i sogni sarebbero morti subito.
- Manchester City-Juventus 1-2, doppia parata su Sterling e Silva – La Juventus è immeritatamente sotto, a causa di una autorete di Chiellini vistosamente provocata da un fallo di Kompany. E il City prova ad approfittarne: Sturaro non segue l’inserimento di Silva, Sterling si trova solo davanti a Buffon. Diagonale di sinistro verso l’angolino, il numero uno si distende e para: la palla rimane lì, Silva si fionda a battere a porta spalancata. Gigi non ci sta, e con la reattività dei tempi di Parma scatta e chiude lo specchio allo spagnolo. La Juve resta a galla, Mandzukic e Morata faranno il resto: ma senza quella parata avremmo assistito ad un’altra partita.
- Juventus-Real Madrid 2-1, parata su tiro di Kroos – Probabilmente non se la ricorda nessuno, ma è stata bella, difficile e determinante. Perché un gesto compiuto all’11’ del primo tempo può essere fondamentale come quello compiuto al 95′, soprattutto in una semifinale di andata di Champions League. La Juventus ha appena segnato, il Real fatica a organizzarsi. Ma dopo tre minuti dal gol di Morata, Kroos scocca uno dei suoi tiri da lontano: palla tesa, destinata a morire all’angolino destro della porta bianconera. Buffon si lancia, il pallone rimbalza e acquista ulteriore velocità: ma le mani nel numero uno arrivano giusto in tempo per deviare il pallone in calcio d’angolo. Il Real pareggerà più avanti, ma subire l’1-1 tre minuti dopo il vantaggio sarebbe stato psicologicamente devastante: sappiamo tutti com’è andata a finire.
Gennaro Acunzo