Il 2015 della Juve si è concluso e per Beppe Marotta è il momento di tirare un po’ le somme, con lo sguardo volto al 2016, anno in cui la Juve dovrà rialzarsi definitivamente, visto che, nonostante la rimonta, il primo posto dista ancora tre punti e anche quarta e quinta piazza distano troppo poco.
A Radio Rai, il dg bianconero ha parlato della lotta scudetto: “La squadra più pericolosa? Mancini si nasconde ma l’Inter ha una grande qualità. Ha una squadra con esperienza e un allenatore molto bravo, che ha assemblato giocatori magari non di grandissima qualità ma di grandissimo agonismo. Squadra cinica che è prima con merito, una squadra che non bada all’estetica ma alla sostanza. Con pochi gol è riuscita ad essere in testa alla classifica, anche perché ha la difesa migliore. In definitiva l’Inter è la squadra da battere“.
L’altro argomento del momento sono le prestazioni degli attaccanti, dai super Mandzukic e Dybala, passando per i problemi di Morata, fino a Zaza: “Morata è un giocatore giovane che ha bisogno di una crescita. Quando si lavora con i giovani bisogna avere pazienza. La capacità della società e dell’allenatore è quella di far crescere questi giocatori, facendoli diventare professionisti e uomini. Non ho mai visto un campione giovane che si è affermato repentinamente nel giro di poche settimane. Di fronte a un ragazzo del 1993 bisogna valutare il lavoro fatto in un anno e mezzo. E per me ha fatto molto bene, segnando con regolarità in una competizione come la Champions League”.
Su Mandzukic: “È il profilo del giocatore che cercavamo, con forza, dinamismo e temperamento. Un giocatore dalle caratteristiche che si sposano con Dybala e Morata. Ha avuto all’inizio dei problemi, considerato che si doveva ambientare in un campionato diverso come quello spagnolo e tedesco e non dimentichiamoci che è stato condizionato da un infortunio. Poi col tempo si è ambientato. Nella storia della Juventus ci sono stati grandissimi campioni che hanno avuto bisogno di tempo per adattarsi, un nome su tutti è Michel Platini“.
Chiusura dei discorsi sugli attaccanti su Zaza e Dybala: “Credo che entrambi abbiano ancora potenzialità inespresse e dato meno di quello che ci daranno in futuro. Sono certo che con l’esperienza accumulata in questa stagione già dal prossimo anno saranno ancora più importanti“.
La Juve è cresciuta in questo avvio di stagione, sbloccandosi dopo un avvio shock: “Cosa è cambiato? Pazienza, consapevolezza. Il gruppo di Allegri rispondeva ai nostri programmi, l’allenatore ha grande professionalità, praticità e nell’anno precedente ha dimostrato grande qualità portando a casa grandi risultati e ricordiamoci in che momento è arrivato alla Juventus. Il calcio è qualcosa che brucia tutto con una facilità estrema e davanti alle prime difficoltà le critiche sono aspre, senza valutare bene il lavoro di una società, azzardando così giudizi negativi“.
This post was last modified on 21 Dicembre 2015 - 17:45