I fantasmi della notte di Siviglia si sono materializzati nell’urna di Nyon. Così il temutissimo accoppiamento vaticinato dalle ripetute occasioni mancate in Andalusia, soprattutto da Alvarito, si è materializzato con i colori rossoblu del Bayern Monaco che, se è possibile, è ancora più forte di quello che ci eliminò agli ottavi agli inizi del ciclo memorabile juventino. Se vogliamo evitare di essere troppo esoterici, basta dire che la probabilità di prendere una delle tre big (includendo Barcellona e Real Madrid) era in realtà quasi pari al 50%, visto che il City era escluso per regolamento. I dati meno freddi della matematica dicono invece che gli errori dell’ultima gara del girone hanno meritato la punizione dell’urna e anche che ti puoi aspettare poco di buono se ti affidano alle mani di un interista doc. Ma ci sarà tempo per capire quale Juventus arriverà a marzo, e soprattutto ricordarci che i vice campioni d’Europa indossano comunque la maglia bianconera.
IL DERBY – E in quella prospettiva – maledette le feste in arrivo – la Juventus di queste settimane non ha nulla da invidiare a quella dello scorso anno. La Coppa Italia propone il derby, quale occasione migliore per andare in campo con la solita fame di vittorie e senza snobbare nulla. La risposta della Juve è sontuosa: nel gioco, nel punteggio, nella grinta, nella testa. Un 4-0 originato soprattutto dagli attaccanti meno impiegati in questo scorcio di stagione. Alvaro Morata, come reazione all’involontario intralcio per il cammino di Champions gioca una partita di grande spessore e evita l’ansia da prestazione, giocando soprattutto per i propri compagni. Cosa che non sempre gli riesce, anche quando ha meno da farsi perdonare. E si mette soprattutto al servizio di Simone Zaza, il vero eroe della serata. Il giovane attaccante lucano nel derby è un indemoniato: pressa, corre, segna. Due gol fantastici. Per chi l’avesse dimenticato, seppure con tanti minuti in panchina, il ragazzo è attaccante della nazionale italiana e vanta la media goal al minuto più alta dell’attacco dei campioni d’Italia. Ci mette talmente tanto ardore che Allegri ad un certo punto lo toglie per evitare sanzioni disciplinari. Ma fa bene anche Rugani, finalmente provato da titolare nel 3-5-2 ormai consolidato. Gira tutto talmente bene che non fa notizia neanche il ritorno di Khedira che quando non è infortunato fa cambiare faccia alla linea di mezzo bianconera. Con la coppia di mezzo Khedira-Marchisio la Juve non ha mai perso. Gira tutto così bene che torna al goal anche Pogba, e perfino Neto riesce a stare in mezzo ai pali per 90’. Gira tutto bene, tranne l’urna.
Salvatore Arpaia
This post was last modified on 19 Dicembre 2015 - 16:48