Per favore ragazzi, restiamo cauti. Soprattuto coi piedi ben saldi a terra. Le ali dell’entusiasmo, spuntate dopo la bella vittoria contro i “viola” di Paulo Sousa, non debbono illudere più del dovuto. Primo perché si rischierebbe di ripetere una seconda Siviglia; facendo la fine del mitologico Icaro, volendo rimanere in tema allegorico. E secondo, in quanto il prossimo non sarà un match qualunque. Parliamo del derby; che, seppur di Coppa Italia, prometterà agonismo e spettacolo. Già nella gara vinta dai bianconeri grazie alle rete di Cuadrado, in campionato, gli uomini di mister Giampiero Ventura mostrarono gran carattere e, aspetto importantissimo, una chiara idea di gioco. Del resto non risulta affatto nuova, a chi segue il calcio, la saggezza tattica dell’allenatore granata.
Ecco, dunque, il primo ostacolo da superare per Buffon e compagni: la capacità straordinaria del tecnico ligure di preparare le partite. Quasi come se sapesse leggerne ogni dettaglio e, con arguzia, saper azionare contromosse e paletti. Dopodiché, veniamo ai calciatori. Cesare Bovo rappresenta, senza dubbio, uno dei simobili dei “cugini”. Pericoloso sui corner, nonché autore della marcatura che fece prendere un colpo ai tifosi juventini diverse settimane addietro. Poi, viene il probabile duo offensivo, composto nell’occasione da Maxi Lopez e Martinez. “El Galina” lo conosciamo bene, ormai. Peraltro, ai tempi del Milan, l’ex Barcellona e Catania punì la “Vecchia Signora”. Rete che servì a ben poco, considerato il successivo siluro da trenta metri di Mirko Vucinic.
Dulcis in fundo, il talentuoso Baselli. Centrocampista duttile, dal tiro micidiale e abilissimo nel concretizzare le geometrie richieste da governa in panchina. Insomma, potremmo anche azzardarci nel definirlo “futuro della Nazionale”. Da lui partono spesso le mosse di contropiede del “Toro”, amplificate dal gioco tambureggiante sulle fasce. Tipico assetto derivante dalla filosofia calcistica targata Ventura. La Juventus dovrà affrontare tutto con reattività. Probabimente, il pallino del gioco potrebbe sbattere sul muro difensivo degli avversari. Non un catenaccio, attenzione. Semmai una “cooperativa” coesa e ben posizionata. Zaza e Cuadrado, possibili titolari nell’undici iniziale, sono avvisati.
Indossi dei parastinchi doppi il colombiano. La chiave del successo risiede proprio nella freccia sudamericana, capace di smuovere le acque in qualsiasi atto della gara.
Paolo Panico
This post was last modified on 16 Dicembre 2015 - 14:38