Juve-Fiorentina, l’analisi del centrocampo: Cuadrado imprendibile, Pogba a sprazzi

La Juventus vince la sfida “ad alta quota” allo “Stadium” contro la Fiorentina e si avvicina con decisione e fermezza alla prima posizione occupata dall’Inter, ora distante soltanto sei punti. Massimiliano Allegri sceglie il solito 3-5-2 per il match contro i viola: Marchisio agisce nel ruolo di regista, con Pogba e il recuperato Khedira ai lati; sugli esterni, a riposo, Lichtsteiner e Alex Sandro, dentro l’ex Cuadrado a destra ed Evra a sinistra.

GRINTA E CONCENTRAZIONE –  I centrocampisti bianconeri si muovono bene, garantiscono copertura in fase difensiva e qualità in fase offensiva, a sprazzi quasi si trovano a memoria con giocate efficaci e mai banali. Insomma tutti promossi per il “big match” contro la Fiorentina, partita affrontata con intelligenza e concentrazione, ma da alcuni “campionissimi” come Pogba e Marchisio ci si aspetta sempre quel “quid” in più, quella giocata, che da sola, ti cambia la partita, ma di cui per il momento non vi è alcuna traccia. Per Marchisio classica “partita da 6”, il regista bianconero detta bene i tempi di gioco e risulta importantissimo in fase di non possesso, ma non riesce comunque ad incidere sul match come vorrebbe o comunque come ci si aspetterebbe da lui. Il principino attraversa comunque un momento di crescita e ben presto, da leader qual è, riuscirà a prendere nuovamente in mano le redini di questa Juventus, che ha bisogno del suo carisma e delle sue qualità. Discorso quasi analogo quello legato a Paul Pogba, il francese gioca un ottimo primo tempo, ma cala nella ripresa. Il centrocampista bianconero mostra una condizione fisica non propriamente al top, ma nei primi 45 minuti riesce comunque ad offrire buoni spunti ed iniziative importanti. Nella ripresa, condizionato da qualche imprecisione di troppo, appare nervoso e non riesce a dare il meglio di sé. Match, complessivamente, comunque positivo quello del francese che, seppur senza giocate “fenomenali”,è sempre concentrato e deciso nei contrasti.

Massimiliano Allegri decide di schierare dal primo minuto, a completare la linea mediana bianconera, il tedesco Sami Khedira. Il centrocampista bianconero non ha i 90 minuti nelle gambe e si vede: è quasi sempre fuori dal gioco, manca di ritmo e velocità, si limita al “compitino” senza mai spingersi oltre. Il tecnico toscano voleva fare dell’esperienza, della qualità garantita da Khedira un fattore vincente e determinante per il match contro i viola, ma nella ripresa si vede costretto a sostituire il tedesco, non ancora al top della condizione, per inserire il giovane Stefano Sturaro, titolare in sua assenza. Sturaro dimostra ancora una volta di essere un calciatore di sicuro affidamento, mette in campo cuore e grinta, corre come un forsennato, aggredisce sempre il portatore di palla. Un ricambio sempre più fondamentale per questa Juventus.

IL MATCH SI DECIDE SULLE FASCE –  Gli esterni larghi bianconeri, Cuadrado sull’out di destra, Evra a sinistra, offrono una prestazione di alto livello, svolgono egregiamente sia la fase difensiva sia quella offensiva, il merito per il primo goal bianconero è tutto loro: Evra crossa “alla Alex Sandro” e trova alla perfezione in area Cuadrado, che colpendo la palla di testa ( non proprio la specialità della casa ) riesce a beffare il povero Tatarusanu sul palo opposto. Il colombiano ha molto campo per esprimersi, fa perdere le sue traccie con dribbling ubriacanti, sfrutta al meglio le sue qualità da “velocista”; sarebbe davvero un peccato non riuscire a riscattare dal Chelsea un Cuadrado così. Per Evra ottima partita in fase difensiva, ma non mancano comunque, nonostante l’età non propriamente dalla sua parte, anche le sgroppate sulla fascia. Il francese riesce sempre a mettere in campo esperienza e concentrazione, dando sicurezza all’intero reparto difensivo e non solo. Un vero e proprio esempio da seguire, per i più giovani, in casa Juve.

LUCA PIEDEPALUMBO

 

Gestione cookie