Se lo aspettavano più o meno tutti e più o meno tutti non sono rimasti delusi. La sedicesima giornata di Serie A, infatti, ci ha detto tanto, forse anche troppo. Ci ha detto, ad esempio, di essere favorevole ad Inter e Juventus, in questo momento indiscutibilmente le migliori. I bianconeri sono tornati, lo dice chiaramente la classifica, e adesso fanno paura un po’ a tutte le pretendenti al trono, che ad inizio stagione speravano di essersi sbarazzate di quella bestia feroce e pigliatutto.
ATTO DI FORZA – Contro la “Viola” i campioni d’Italia hanno sofferto poco o nulla, poco dal punto di vista nervoso, nulla sul campo. La Fiorentina vista allo Stadium si è mostrata una squadra ridondante e ancora afflitta dai limiti delle scorse stagioni. Gli uomini di Paulo Sousa non hanno mai tirato a porta, non hanno mai messo in difficoltà il terzetto difensivo bianconero o impegnato Buffon, sono state palesi, come sempre, le grandissime capacità tecniche e di palleggio ma alla lunga queste sole non rendono, la prepotenza fisica degli uomini di Allegri le ha rese insignificanti. La Juve è di nuovo a giocarsi il campionato, si è ripresa questa possibilità con forza, la stessa che contraddistingue l’Inter di Mancini e che rende le due squadre simili. Il gioco non è ancora fluido, l’interpretazione tecnica della partita che chiede, praticamente sempre, il tecnico livornese non c’è ancora, ma l’impressione è che ogni lasso di tempo giocato venga inteso e reso nella maniera più giusta, se bisogna attaccare si attacca o altrimenti si difende, magari si gestisce palla, ma tutto lo si fa con gli occhi della tigre. Così sono arrivate sei vittorie consecutive, così la “Viola” è rimasta bella, incompiuta e inconcludente, cosi Buffon è rimasto a guardare.
TRICOLORE DA DURI – Lo scudetto va a chi vince la guerra, e la Juve e l’Inter ci sembrano le più adatte alla trincea e alle battaglie, per giocatori, fame e mentalità. In tutto questo i bianconeri hanno più esperienza, i nerazzurri sei punti in più. Il Napoli imprigionato dal catenaccio old style, triste e velatamente tragico, giallorosso ci è sembrato una squadra stanca e ripetitiva, bisognosa di ricaricare le pile e di scacciare ansie da prestazione. Una lotta scudetto da brividi in un campionato bellissimo, ma che non è più lo stesso di un mese fa.
Carlo Iacono (@CarloIacono7)