Il rendimento dei primi mesi di Paulo Dybala alla Juventus hanno già fatto alcune cose attorno al suo nome. Per prima cosa quei potenziali 40 milioni investiti hanno un grande senso, sono fondati, ineccepibili; il talento espresso fin’ora è solo la punta di un iceberg, sotto all’acqua c’è un mondo da scoprire. Così anche per Paul quello mostrato è solo una piccola espressione di un talento con margini di crescita esponenziali, ma concretamente vicini; non si tratta infatti di quel giocatori che si pensa prima o poi possa esplodere, ma si intuisce la sua evoluzione mese dopo mese.
LA PERSONALITÀ – Dybala si è imposto subito, costringendo Allegri ad anticipare il suo lento inserimento nell’undici titolare. L’approccio mentale alla nuova avventura è stato fenomenale, mai intimidito o appesantito da un inizio a dir poco balbettante della squadra; lui non solo non si è lasciato schiacciare, ma ha trascinato fuori i compagni dalla melma. Questa forza d’animo si costruisce con una grande serietà professionale di base, una totale concentrazione sul lavoro che fa.
IL BARCELLONA – Non poteva passare inosservato tutto questo al club numero uno del mondo, il Barcellona. La notizia serpeggia da qualche giorno, ma era solo questione di tempo, prima o poi sarebbe naturalmente uscita allo scoperto. Che deve fare la Juventus? Come con Pogba. Usare toni chiari e netti, che sentenzino la non disponibilità del ragazzo sul mercato, in quanto pietra fondante della Juventus del presente e del futuro.
Roberto Moretti