Una Juve che con il 3-5-2 trova vitalità e densità in mezzo al campo ma che, nonostante le numerose occasioni, dovrà incrociare le dita ai sorteggi degli ottavi di Champions. Ieri contro gli spagnoli la prova del centrocampo è stata sufficiente, ma ci sono alti e bassi.
Partiamo dagli esterni. Alex Sandro è oramai una certezza, sempre propositivo, vera e propria fonte di risorse preziose grazie ai suoi cross precisi e tesi. Lichtsteiner un gradino sotto ma, dall’altro lato, lo svizzero è più impegnato a difendere che a spingere in fase offensiva: e infatti sulla corsia destra i bianconeri creano davvero poco. L’ingresso di Cuadrado dona 15 minuti di effervescenza alla fascia. Ingresso troppo tardivo? Forse, ma in serate come queste è davvero difficile aggrapparsi a questo genere di scuse.
Claudio Marchisio e Paul Pogba steccano, non in maniera eclatante, ma quanto basta per far rimpiangere i bei tempi. Il Principino è in un periodo dove alterna momenti di lucidità e leadership a errori banali: stasera proprio questi ultimi hanno causato qualche ripartenza di troppo degli spagnoli. Sponda Pogba: il ragazzo è sempre poco efficace. Vero, il suo tiro di destro da fuori è un brivido per Emery e i suoi, ma da chi dovrebbe valere 100 milioni ci si aspetta altro. In una parola: inconsistente. “Tutto fumo e niente arrosto” se vi piacciono di più i proverbi. Ma la realtà è che, al rientro si Sami Khedira, il francese rischia davvero la maglia da titolare.
E a soffiargli il posto potrebbe essere proprio Sturaro, che anche nella sfida di Champions ha confermato la sua costante crescita e maturazione. Oltre alla nota qualità e sostanza, i suoi inserimenti sono sempre più frequenti e lo avvicinano al Conte dei tempi d’oro. Paragone azzardato o meno, la realtà è che Allegri con Sturaro ha una alternativa fondamentale da schierare nel mezzo del campo. E peccato per quel volo di Sergio Rico sullo stacco di testa, altrimenti staremmo davvero parlando di questa Juventus europea in tutt’altra maniera…
Luca Feole (@feoleluca)