I bianconeri di Allegri lunedì verso le 12 saranno rappresentati a Nyon per il sorteggio degli ottavi di Champions League, ma questo si sapeva già. Si sperava di farlo però in una posizione più comoda, è cioè tra le prime della classe. La sconfitta maturata a Siviglia per via del classico gol dell’ex lascia quindi un retrogusto amaro, perché con una accortezza maggiore lunedì al sorteggio ci si poteva presentare con più tranquillità.
PULIZIA E MANI IN FACCIA – In ogni caso nella sconfitta, il reparto che di certo non ha sfigurato è stata la retroguardia. Allegri si affida infatti al collaudato 3-5-2 con la BBC come garanzia. Tessere le lodi di Barzagli ormai è diventato ripetitivo, ma anche in questa analisi siamo costretti a farlo. Per letture, contrasti e tempi di gioco è nettamente tra i migliori centrali d’Europa. Granitico nel fisico, ma pulito sempre nell’intervento. Llorente lo conosce bene e sa che non è un’avversario facile: il gol nasce da un corner sul quale l’ex bianconero forse esagera con le trattenute e su cui Barzagli può poco. Ci poteva anche stare il fallo per Llorente, date le vistose spinte. Bonucci nel mezzo non soffre troppo i delanteros spagnoli. Anche lui si becca qualche mano in faccia da Nando, ma nel complesso risulta la solita sicurezza. E ha anche il tempo per mettere una palla meravigliosa per Dybala nel primo tempo, cui poi Morata sciuperà clamorosamente da due passi.
CUORE E FUOCO DENTRO – Il cuore e la grinta di Chiellini non hanno eguali, così come a volte la sua “furbizia” di saper subire sempre fallo. Decisamente il meno bello da vedere dei tre, ma il risultato è quasi sempre assicurato. Vitolo dalle sue parti e le geometrie di Banega non sono un problema. Ma dopo quel gol preso in quel modo, nel finale si lancia in avanti a fare il terzo attaccante, perché non ci sono altre scelte, in campo e panchina. Le occasioni migliori e maggiori le ha avute la Juventus, ma quelle volte che il Siviglia si è fatto trovare in attacco, San Buffon ha risposto ancora una volta presente. Il fuoco che gli arde dentro non accenna a spegnersi e anche a 38 anni non vuole assolutamente smettere di fare il fenomeno: l’allungo su Llorente è semplicemente fantastico. E pazienza se poi proprio Nando ti punisce, lì non si poteva nulla.
ALI TAPPATE – Le ali di Allegri non riescono pienamente a spiegarsi, o quanto meno se lo fanno risultano un po’ sbilanciate. Perché Lichtsteiner non è in una delle sue serate migliori e perché Alex Sandro può essere un fattore veramente importante, ma se non c’è nessuno in area (vedi Mandzukic) a chi li fa i cross? In questo senso l’intesa tra Dybala e Morata deve ancora affinarsi, con lo spagnolo che fatica a ritagliarsi ancora un rettangolo di gioco su cui agire. Lo svizzero a destra propone la solita encomiabile corsa, a mancare è la sua presenza in avanti. Alex Sandro invece è più cercato, ed è sua la palla per l’occasione di Sturaro di testa. A limitarlo in parte è appunto l’assenza di una presenza fissa in area.
Oscar Toson