Sembrava una corsa unidirezionale: di quelle che vai dritto, e poi la strada giusta arriva da sé. E invece Juan Cuadrado, da un po’, ha un passe-partout per le situazioni surreali: perché dopo essere cresciuto immergendo i piedi nell’Arno, si è ritrovato – venti (e passa) milioni dopo – catapultato in un mondo umido e pieno d’insidie. Non tattiche, ma emozionali. Che spesso fanno la differenza, specialmente in negativo. Capita: soprattutto se hai il cuore caldo della Colombia. E quello proprio non sa raffreddarsi.
Anche per questo, sulla chiamata di Marotta non ha riflettuto neanche un secondo: la Juve è l’Italia. E l’Italia è casa, l’altra casa. In più, la possibilità di lottare per ogni vertice possibile ha facilitato ed agevolato un viaggio già scritto in vecchie storie di mercato. Lo voleva Conte, lo cercò Marotta. Se l’è beccato Allegri. Ben contento di farlo, ovviamente. E ben contento di utilizzarlo: su di lui ha difatti creato la prima versione della sua nuova Juventus. Poi via in soffitta: a mo’ di giocattolo rotto. Solo che non si è inceppato Juan, ma la Vecchia Signora…
ALTERNATIVA – Ecco: ora chi lo dice a Cuadrado che dovrà correre anche per conquistarsi il riscatto? Sì, è che nulla è stato ancora scritto. E l’unico nero su bianco resta la maglia che il colombiano sta sudando giorno dopo giorno, sebbene da prima alternativa di lusso. Una sorta di retrocessione, quella del sedici. Avvenuta nel giro di qualche settimana e ora apparentemente senza una via d’uscita. Se infatti ad ottobre la volontà della Juve sembrava chiara, ora un paio di dubbi fanno parte di ciò che è lecito da chiedersi. In primis: c’è davvero tutta questa voglia di spendere una cifra – non meno di venti milioni d’euro – comunque importante per un elemento tutt’altro che imprescindibile? Riflettendoci, di scontato non c’è neanche il prezzo.
LA SITUAZIONE – Servirà il solito lavoro capillare di Marotta, sia chiaro. Perché la questione è sempre più semplice del previsto: Cuadrado interessa, anche in ottica futura. Così come Juan ha voglia di restare in un ambiente già pazzo di lui. Di mezzo, l’ostruzionismo del Chelsea si basa su tre solidi principi: il colombiano sarà ceduto solo ad una cifra congrua al suo valore – e per i londinesi vale tra i venti ed i venticinque milioni d’euro -, tutto dipenderà dal mercato che si andrà a creare attorno al giocatore (e occhio, in questo senso, anche alla concorrenza in Italia), e poi ci potrà essere la valutazione finale della prossima guida tecnica del Chelsea. Nel caso in cui non dovesse continuare con Mourinho, i blues ritornerebbero a mettere in discussione l’acquisto dell’ex esterno della Fiorentina. E sì, possono farlo: Juan è in prestito secco, con “promessa” di riscatto. Ma non c’è cifra, né trattativa all’orizzonte. C’è solo un arrivederci a febbraio, quando gli obiettivi di Juve e Chelsea saranno più chiari. Così come lo saranno quelli della “Vespa”…
Cristiano Corbo