Una doppietta anche nell’ultima sfida, quella persa a Vinovo con la Sampdoria. Si tratta della seconda consecutiva, che vuol dire 13 gol in 12 partite. Moise Kean sta decisamente confermando le qualità che hanno spinto in tanti a parlare benissimo di lui e a vederlo giocare e segnare tutto si direbbe, tranne che è il più piccolo in campo. Lui, classe 2000, infatti, gioca con i ’99. E un anno di differenza, a quell’età, non è poca cosa.
GIOIELLO – Basta vederlo giocare una volta, anche nella sua peggiore partita, per capire che è di un altro livello rispetto ai compagni. Tecnicamente è un giocatore superiore, fisicamente pure. Ha tutto per diventare un grande giocatore e infatti gli addetti ai lavori non hanno dubbi: se c’è qualcuno che farà strada, quello è lui. Deve solo rimanere con i piedi per terra, perché i paragoni con Balotelli, a volte, risultano fin troppo azzeccati.
MERCATO – Può un giocatore del genere non richiamare l’attenzione dei grandi club esteri? No, non può. Manchester City e Real Madrid si sono già fatte avanti per strapparlo alla Vecchia Signora. E lo farebbero senza sborsare un centesimo. La Juve vorrebbe evitarlo, ma il richiamo dell’estero, per un ragazzo, è difficile da ignorare. Merito di come vengono trattati lì i giovani e merito, inutile negarlo, di ingaggi che le nostre squadre non possono permettersi. Dire che il futuro di Kean sia lontano dalla Juve è prematuro, ma una sua partenza in estate non sorprenderebbe nessuno.
Edoardo Siddi
This post was last modified on 7 Dicembre 2015 - 10:23