Quella di quest’anno è una Juve diversa. È una Juve più pragmatica, più semplice, che ha dovuto fare i conti con le difficoltà iniziali e le ha risolte nelle maniera più immediata possibile. Servivano i gol e li segnano gli attaccanti. Dato semplice, scontato, ma che segna un cambiamento rispetto al passato. Nella Juve di Conte, infatti, e lo ricorderete, mancava il bomber, il giocatore da venti gol a stagione, e sopperivano i centrocampisti.
NUMERI – Quest’anno su 30 reti segnate, in tutte le competizioni, 21 sono arrivate dagli attaccanti (2 sono state autoreti). Significa che il reparto offensivo ha avuto un’incidenza del 70%. Lo scorso anno essa è stata del 56%. Differenza abissale. È cambiata la Juve, come detto. Vidal, Pirlo, Pogba, anche Pereyra, la scorsa stagione segnavano spesso e volentieri, risolvendo più di una gara. Quest’anno i primi due sono partiti, il terzo sta attraversando un momento complicato e l’ultimo è continuamente alle prese con problemi fisici. Ergo, i gol dalla zona centrale diminuiscono per forza di cose.
CI PENSANO LORO – A sistemare le cose ci sono, comunque, Dybala e Mandzukic. I due, dopo un avvio difficile, hanno ingranato e ora segnano con continuità, si trovano e stanno entrando sempre di più nei meccanismi bianconeri. Ai gol del terribile duo, poi, vanno aggiunti quelli di Zaza, che ha una media impressionante, e Morata, che in campionato fatica, ma in Europa, soprattutto all’inizio, è stato decisivo. Pensate come si alzerà la percentuale, quando si risveglierà lo spagnolo…
Edoardo Siddi