Qualche mese fa avevamo promosso Roma e Napoli, che, nonostante il momento esaltante, avevano saputo mantenere i piedi per terra. Una novità rispetto al solito, considerando che sono entrambe due piazze infiammabili, che appena sentono odore di vetta tendono ad esaltarsi e poi finire vittime di sé stesse. L’ultimo weekend, però, ci ha smentito. Avevamo parlato troppo presto.
Il Napoli ha perso contro il Bologna in maniera imbarazzante, mentre la Roma ha pareggiato contro il Torino, prolungando un momento terribile, iniziato con l’umiliante 6-1 subito al Camp Nou. Nessuno dei due, però, ha riconosciuto in pieno i propri demeriti. In conferenza stampa sia Sarri che Garcia hanno dato ampio spazio alle recriminazioni arbitrali, che dopo determinate prestazioni sarebbe meglio evitare.
Garcia non sorprende, già lo scorso anno ha usato come alibi una singola partita per mesi. Deludente, invece, Maurizio Sarri. Il tecnico del Napoli, considerato il nuovo che avanza, elogiato per i suoi modi molto pragmatici in un mondo sempre più finto, è cascato nei facili piagnistei. Per un fuorigioco che, tra l’altro, definire millimetrico sarebbe un eufemismo. Frase che segue, tra l’altro, quella in riferimento ai rigori non dati al Napoli che, numeri alla mano, è la squadra che ne ha avuti di più negli ultimi anni. Certe frasi fanno capire che forse non c’è ancora la maturità giusta per competere a certi livelli. E per la Juve sono buone notizie.