Un tema in bianco e nero: la corsa a cronometro

Se tre indizi fanno una prova, sei indizi (vittorie di fila, compresa quella di Champions) indicano che il colpevole (l’ipotesi di ‘broccagine’ della Juve 2.0, quella destinata a dare il cambio alla squadra dei record) è ormai al sicuro dietro le sbarre. La domanda di inizio stagione sul quanto ci sarebbe voluto per effettuare l’aggiornamento del software ha ormai una risposta: la Juventus è tornata, e scusatemi la banalità. Le due trasferte di Palermo e Roma con lo 0-5 messo in cassaforte hanno messo il punto esclamativo al discorso sui progressi che si erano già intravisti nelle due settimane precedenti. Ora, per dirla con Allegri, si tratta soltanto di una corsa a cronometro senza guardare a quello che fanno gli altri. E come si può dare torto al mister, considerando che il Napoli-razzo di Higuain e compagni dovrebbe perdere tre partite di fila per farsi superare dai nostri. Ipotesi al momento da escludere. Allora occorre solo pedalare per conquistare i propri punti, e fare i conti una volta giunti in vista del traguardo. Due, a mio avviso, sono i maggiori protagonisti della primavera anticipata juventina. Uno è proprio il tecnico toscano, che fra gli eredi di Sacchi mi sembra quello più dotato di quella grande qualità (umana e professionale) che è la flessibilità. Dopo le varie prove, più o meno bocciate, ed una valutazione più precisa di quello che la squadra potesse offrire Allegri ha ritenuto che per tornare a vincere avrebbe dovuto… tornare indietro.

LA SVOLTA – Ripristinare quel 3-5-2 col quale vinceva in Italia Conte e che lui aveva rimodellato con successo in chiave Champions. Gli uomini capaci di fare questo sono dei vincenti comunque. Il capolavoro, e la svolta, è stato certamente quello della gara di Champions in cui, contro ogni volontà popolare, il tecnico si è affidato ancora alla coppia d’attacco Mandzukic – Dybala e sacrificato Morata, convinto che sarebbe passato all’incasso. Respect. Sicuramente il secondo nome da copertina è proprio l’asso argentino che si candida ad arma in più, di quelle che permettono alle grandi squadre di diventare anche vincenti. Considerata l’età e le enormi qualità tecniche di cui dispone Paulo, le previsioni future sono radiose, ma proprio considerando le medesime caratteristiche sappiamo che ci saranno giornate in cui non mancheranno le difficoltà. E’ naturale, e la Juventus è attrezzata anche per quelle. Ma vorrei chiudere osservando che la ripartenza è figlia, evidentemente, delle parate di Buffon, della capacità di un grande attaccante come Mandzukic di fare spesso la spalla del suo più giovane sodale, della completa integrazione di Alex Sandro, della volontà di Lichtsteiner di gettare (letteralmente) il cuore oltre l’ostacolo. Si, lo so sono banale, ma tutta la Juventus è tornata.

Salvatore Arpaia

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