Non capisco perché stanno sempre a parlare di noi. Non ci lasciano in pace nemmeno dopo una falsa partenza, nemmeno quando non esercitiamo il nostro strapotere come abbiamo fatto storicamente e in particolare negli ultimi quattro anni, anche se poi qualche rossonero infognato di classifiche parziali tutto ‘sto dominio non lo ha visto. Cosa volete che siano più di cento punti, diciannove vittorie su diciannove in casa, diciassette punti di vantaggio sulla seconda per due stagioni consecutive. Se la loro squadra va male, si tira in ballo la Juve. Se va bene, si tira in ballo la Juve. Per un qualche strano motivo o per un paragone pretestuoso: c’hanno sempre la Juve in bocca.
Ultimamente c’è stato perfino un allenatore blucerchiato con un passato da portiere nerazzurro che ha fatto notare di essere stato cacciato pur essendo a due punti dalla Juve. Cose da matti! Per di più c’erano ancora tutti e due gli scontri diretti da giocare! Fino a poco tempo fa, eravamo nella parte destra della classifica, più vicini alla zona retrocessione che alla vetta, eppure tra un po’ avevano più paura loro di una nostra rimonta di quanto ci credessimo noi stessi. Questo va bene, benissimo, perché essere temuti è sempre positivo per noi, ma per il resto sono arrivato alla conclusione che per gli altri siamo una vera e propria ossessione. Quando si mettono davanti alla tv a vedere la classifica, credo che guardino prima di tutto dove siamo noi e poi al massimo, se avanza tempo, com’è messa l’antagonista più vicina. Che vitaccia! Ma state sereni e godetevi il momento! Fateci caso, se vi capita di leggere un articolo riguardante un’altra squadra, è facile anzi, assai probabile, che in un qualche modo si parli di noi. A volte mi è capitato di imbattermi in una situazione del genere pure in certi racconti storici di società che non vedono la massima serie da decenni ma che, per qualche fatto del passato, tutt’oggi avanzano qualcosa da noi.
Intanto l’altra sera mi sono mimetizzato nel divano per vedere la “sfida-scudetto” Napoli–Inter. Per noi Gobbi conta sempre la classifica e nient’altro. Per cui l’importante era che non uscisse il due, poiché sia con l’uno che con la ics saremmo andati a meno sette. Per carità, ammetto di aver fatto un tifo molto moderato per i partenopei, ma qui invidiose rivalità non c’entrano, piuttosto dovrebbe essere chiaro che noi l’unica cosa che proprio non manderemo mai giù è l’imbroglio di Calciopoli. Il Napoli ha vinto, il Napoli è primo. Il Napoli è una delle poche squadre a non aver ancora ricevuto un rigore a favore, così come l’Udinese, l’Empoli, il Chievo e il Palermo (che peraltro hanno altri obiettivi). Questo perché – ha fatto notare il suo nuovo allenatore – non ha le maglie a righe.
Caro Sarri, mi permetta di darle un consiglio. Non commetta lo stesso errore di Rudi Garcia: la sua piazza, più o meno come quella capitolina, tende a esaltarsi e a deprimersi con estrema facilità, mentre per vincere lo scudetto ci vuole equilibrio; anche per questo vince quasi sempre la Juve. Il tecnico francese aveva iniziato bene, in quanto era riuscito a portare la sua mentalità, poi è stato fagocitato dall’ambiente e si è perso tra sviolinate e alibi forniti ai giocatori, si è italianizzato anzi, romanizzato. Per questo, caro Sarri, non cada anche lei nella trappola, rischia di dare un grosso vantaggio a quelli con le maglie a righe.
Tra l’altro, caro Sarri, negli ultimi quattro anni scudettati la Juventus ha stradominato, ma non ricordo una serie così impressionante di rigori. Per curiosità, sono andato a controllare i dati e sono rimasto sorpreso: guardi un po’ chi ne ha avuti di più… Ops, per di più noi non siamo nemmeno secondi… Mi perdoni, signor Sarri, forse dopo Calciopoli mi sono venute le manie di persecuzione. Non capisco perché stanno sempre a parlare di noi. Ma lei, evidentemente, non stava parlando di noi.
Principio Paolino
This post was last modified on 5 Dicembre 2015 - 17:09