Nell’anticipo della 15a giornata di Serie A, i campioni d’Italia battono 2-0 all’Olimpico la Lazio, conquistano la quinta vittoria di fila in campionato e agganciano la Roma al quarto posto. Allegri ha parecchie defezioni a centrocampo, infatti, agli infortuni di Pereyra, Hernanes e Khedira si aggiunge l’indisponibilità dello squalificato Pogba. Il tecnico livornese si affida, allora, ad un terzetto di centrocampo formato dal talismano Marchisio, dal rientrante Asamoah e dall’ottimo Sturaro. I tre insieme mettono ordine e sacrificio, assistono costantemente gli esterni, permettendo di allargare la difesa avversaria, e forniscono una gran prestazione in fase di copertura, donando compattezza e solidità alle due fasi.
UN’ ARMA IN PIÙ – Ottima prova di Asamoah, il ghanese, al rientro dopo un lungo stop, spazza via, con una prestazione pimpante, i dubbi sulla sua condizione fisica. Kwadwo agisce da interno, come faceva a Udine, lotta su tutti i palloni e, quando può, non manca nelle proiezioni offensive, favorite dall’ottimo feeling con Alex Sandro sulla sinistra. Perfetto dal punto di vista tattico e tecnico. Lascia il campo al 68′ dopo aver dato tutto, l’impressione è che il suo innesto si possa rivelare una risorsa in più per questa Juve ritrovata.
CABALA E ANIMA – Sempre più talismano il “Principino” Claudio, se la Juve non ha mai perso con lui in campo quest’anno un motivo ci sarà: è indispensabile. Il numero 8 si limita all’ordinaria amministrazione, nella sua prestazione non rintracciamo nulla di straordinario ma è efficacissimo in fase di non possesso, sempre attento a compiere recuperi importanti e a fornire copertura ai tre centrali. Una considerevole performance è fornita ancora da Stefano Sturaro, il tuttocampista ci mette sempre l’anima e si conferma in crescita e in forma. L’azzurrino ha il coltello fra i denti ed è il primo a sacrificarsi in copertura e a pressare sulla difesa avversaria, riesce a rendersi utile anche in fase offensiva, provando ad inserirsi e presentandosi come uno sbocco per Lichtsteiner. Allegri sembra aver trovato nell’ex-Genoa il suo “Guerriero”.
Carlo Iacono