Allegri ha trovato la quadratura del cerchio. La difesa a 3 dà solidità e il centrocampo ne beneficia. Il tecnico livornese ha preparato la partita su pochi dettami tattici. Il possesso palla ha influito sulla costruzione del gioco, vista, a dire il vero, solo in alcuni tratti della partita.
La linea guida è stata sfruttare il punto debole del Palermo: il modulo. Ballardini si è schierato come contro la Lazio con Brugman ad uomo sul regista. Il giro palla dei difensori e le verticalizzazioni, dunque, ad eludere il primo pressing sono state fondamentali. Dybala si abbassava come se fosse un regista avanzato, Pogba e Sturaro si inserivano, costringendo le mezz’ali del Palermo a stringere la posizione. Qui, importantissimo il lavoro degli esterni di centrocampo che agivano quasi sulla linea degli attaccanti, allargando il gioco e creando superiorità numerica.
Il tema tattico della prima parte di gara è sempre stato questo con Evra molto più propositivo di Cuadrado, che non ha vissuto una serata brillantissima. Pogba si è visto a sprazzi. Lampi di luce misti a momenti di buio. Dopo una partenza in sordina, il francese ha fatto il fenomeno, pressando a tutto campo e spaccando in due il Palermo con le sue avanzate. La stagione del numero 10 bianconero si può riassumere in una sola frase: quando gioca a due tocchi è devastante.
Ed ecco che da una giocata a due tocchi di Pogba arriva il gol di Sturaro in virtù di un inserimento del giovane centrocampista bianconero. L’ex Genoa è stato un mattatore in mezzo al campo, permettendo a Marchisio ( oggi in veste di finto regista ) di giocare con tranquillità e smistare i palloni.
Ottima la prova, dunque, del reparto centrale bianconero, coadiuvato da un Dybala decisivo nella fase di raccordo ed un Mandzukic che ha rincorso tutti sulla linea dei centrocampisti. Una prova ottima del reparto, un lavoro reso più facile dalla compattezza di squadra.
Alberto Gencarelli
This post was last modified on 30 Novembre 2015 - 19:08