Annunciata il 29 maggio 2014 e finanziata interamente dalla Juventus, la relazione si propone come utile strumento di valutazione per tutti gli stakeholders del mondo dello sport. Lo studio fornisce una panoramica sul contesto storico e teorico del calcio, proponendo un punto della situazione sullo stato delle cose.
Compilato da Albrecht Sonntag e David Ranc, professori all’ESSCA School of Management, si basa su letteratura di settore, ricerche a tavolino, relazioni regionali della rete UNESCO e su un’inedita indagine di campo che ha coinvolto diversi esperti e paesi.
Con il finanziamento dello studio, per la prima volta una società calcistica si impegna in una ricerca così approfondita, affidandola a un’organizzazione internazionale come UNESCO, che dalla sua fondazione nel 1945 in seno alle Nazioni Unite, è un punto di riferimento per la promozione del valore della cultura, e quindi anche dello sport, come motore per il raggiungimento della pace.
La Juventus aveva già mostrato il suo impegno a favore dell’inclusione con il progetto “Un calcio al razzismo – Gioca con me”, presentato dal presidente Agnelli il 6 marzo 2014 nella sede dell’Unesco di Parigi.
La collaborazione con UNESCO si è sviluppata, da quel giorno, anche attraverso le due partite allo Juventus Stadium che hanno assegnato l’UNESCO Cup contro le Real Madrid Leyendas (il 2 giugno 2014) e quelle del Boca Juniors (lo scorso 8 settembre), il cui ricavato è andato a finanziare i progetti congiunti in Mali e Repubblica Centrafricana.