Da inizio stagione Dybala è costantemente tra le note positive di una Juve che spesso ha avuto pochi motivi per sorridere. Gara dopo gara, poi, è sempre più decisivo. Contro il Milan è stato lui a regalare i tre punti con un gran gol e improvvisamente anche i più scettici sembrano essersi convinti: siamo davanti a un campioncino. Qualcuno sostiene si possa parlare già di campione, pronto a raccogliere l’eredità di Tevez.
CONFRONTO – Sembra quasi un’eresia, ma numeri alla mano il confronto regge. Partiamo da quella che era una delle caratteristiche più amate dell’Apache: l’onnipresenza in campo e la voglia di non mollare mai. Dybala, a causa del fisico probabilmente, è meno appariscente, ma non si risparmia di certo. Se si osservano i chilometri percorso in media in una partita il classe 1993 corre addirittura più di Tevez. 12 chilometri a gara, contro i 10,5 dell’ora attaccante del Boca Juniors. Mica male. Anche a livello di gol segnati, che poi è ciò che più conta, la Joya non ha nulla da invidiare al suo illustre predecessore. Di questi tempi Tevez, alla sua prima stagione in bianconero, aveva segnato 7 gol in 13 presenze, contro i 6 di Dybala, messi a segno in 12 gare. A livello di minutaggio, però, il 31enne giocava molto di più e così la media reti sorride all’ex Palermo: un gol ogni 140 minuti, contro uno ogni 155.
CRESCITA – Da quanto è arrivato alla Juve, Dybala è maturato non solo a livello tattico, ma anche fisico. Sotto questo aspetto il miglioramento è evidente. Dai 69 chili di Palermo, è passato a 73 e soprattutto ha messo su 3 chili di massa muscolare. Tutto merito dei preparatori, che con un minuzioso lavoro sulla forza hanno permesso al ragazzo di crescere ancora. “Avete visto che cosce ha messo su?”, ha evidenziato Allegri. La differenza rispetto a Palermo si vede, e d’altronde per reggere il peso della Juve servono spalle grosse.
Edoardo Siddi
This post was last modified on 23 Novembre 2015 - 15:23